Light from infinity   Home page di  Fulvio Mete

 

                         

 

            TUTORIAL DEL SOFTWARE DI SPETTROSCOPIA "VISUAL SPEC"

                                                 di Valerie Desnoux

                                                      Traduzione italiana di F. Mete

Avvertenza: il presente tutorial è stato realizzato con precedenti versioni di V.Spec, quindi alcuni punti mostreranno differenze con l'attuale interfaccia, ferma restando la struttura generale delle operazioni.

 

 

 

 

Lezione 1 - Binning e Calibrazione

 
 

 

 

 

Aprire il file immagine che contiene lo spettro (in genere un fits)

Spesso l'immagine non è mostrata con i corretti livelli di visualizzazione: modificare quindi il contrasto muovendo il cursore sull'immagine : l'intensità dei pixel è mostrata nella barra superiore come "I". Assicurarsi che il contrasto alto sia sopra il massimo livello di I ed il contrasto basso intorno al livello minimo di I. Per incrementare il contrasto generale diminuire la differenza tra minimo e massimo.

Si può anche cambiare il contrasto mantenendo premuto il pulsante sinistro del mouse mentre  si passa l'indicatore del mouse sull'immagine

Su e giù cambierà il livello alto del contrasto

destra e sinistra muterà il livello basso

Agire sul contrasto sino a che le righe dello spettro saranno chiaramente visibili

Per elaborare correttamente lo spettro, esso dovrà essere orientato con il rosso sulla parte destra. In caso non lo sia, cliccare sul bottone mirror X per invertire la disposizione dello spettro.

Se l'immagine contiene soltanto lo spettro, si può direttamente estrarre il profilo di intensità cliccando sul bottone "Object binning". Verrà creato un documento "spc" col profilo di intensità così come la serie di intensità. Un documento spc può contenere diverse serie che possono essere riportate nello stesso tempo nello stesso file.

Se l'immagine non contiene solo uno spettro , andare nella sezione "manual binning"

E' anche importante che lo spettro sia allineato lungo l'asse orizzontale.Nel caso non sia così, renderlo tale con un programma di fotoritocco

Una volta che è mostrata la serie di intensità, si può muovere il cursore sul profilo. L'intensità del profilo è ancora mostrata nella toolbar nel campo "I" . Nel lato sinistro,nel campo  "x,l" è mostrata la coordinata x del cursore e la lunghezza d'onda associata alla x quando la serie è calibrata.

Il secondo passo logico è quello di calibrare lo spettro. Andare nel menù  Spectrometry e cliccare sul sotto menù calibration .
L'operazione di calibrazione userà il profilo di riferimento che si trova nella serie ref1.

Nel caso abbiate associato lo spettro di una lampada di riferimento al vostro documento non sarà mostrato alcun messaggio ma verrà automaticamente selezionata la serie ref1.

Nel caso non esista alcuna serie ref1 , l'applicazione vi chiederà se volete usare la serie di intensità corrente (quella riportata nelle preferenze- references) come serie ref1  . Cliccare su "yes" per copiare la serie di intensità nella  serie ref1 per effettuare la calibrazione.

Ora la barra superiore di calibrazione sostituirà la precedente.

Per calibrare lo spettro è ora necessario identificare due righe. Identificazione significa che occorre conoscere la lunghezza d'onda delle due righe. Si può far riferimento alla sezione "how to" per la teoria. In primo luogo  occorre inserire la lunghezza d'onda delle righe nel campo della barra di calibrazione . Nel campo"raie1" inserire la prima lunghezzad'onda, e nel campo "raie2" la seconda.

Selezionare ora nel grafico la prima riga , che corrisponde alla lunghezza d'onda indicata nel campo "raie1".Il campo di testo vicino alla riga selezionata conterrà il valore di default.Nel caso si voglia ancora modificarlo, inserire un nuovo valore:quando si è soddisfatti,fare doppio click col cursore sul campo di testo.Il campo "bary" della barra superiore conterrà ora il valore in pixel del baricentro della riga.

Andare ora sulla seconda riga

Ripetere il procedimento con la seconda riga. Non appena inserito e convalidato il secondo valore,è mostrato il profilo "intensità" , la barra di calibrazione è rimossa e sostituita dalla barra standard.

La quantità di Angstrom per pixel (A/pixel) è indicata nella barra superiore. Ora, muovendo il cursore del mouse sul profilo dello spettro, il campo "x,l" della barra è aggiornato sia con i pixel che con la lunghezza d'onda. Ciò sta ad indicare che il profilo è stato correttamente calibrato:ora si può, quindi, spostare il cursore sulle righe del profilo spettrale identificando le lunghezze d'onda relative e la tipologia di elementi cui si riferiscono. 

L'ultima operazione e quella di salvare il documento spc. Andare sul file "Menu" e cliccare sul sub menu "Save"
Essendo stato il documento profilo modificato dall'operazione di calibrazione,l'applicazione richiederà di confermare l'operazione ed effettuare il salvataggio, nel caso si voglia annullare l'operazione e tornare al file originario. 
 

 

 Lezione 1 bis -

Calibrazione con l'uso del tipo spettrale

 
 

 

Quando non si riconoscono facilmente alcune righe chiave , si può ugualmente trovare assistenza nella libreria di spettri per tipo spettrale inclusa in Vspec.Per prima cosa  apriamo il profilo della nostra stella .

Per mostrare lo spettro del medesimo tipo spettrale della stella osservata, occorre sapere di che classe spettrale è questa. VSpec offre l'assistenza del Bright Star Catalogue incluso sotto forma di file excel.Andare quindi nel menu "Tools" e cliccare su "spectral type".

Una finestra di dialogo chiederà di immettere il nome della stella.Usare la sintassi richiesta: le prime tre lettere sono quelle dell'afabeto greco del nome della stella, come alp per alpha; bet per beta, etc,  quindi seguono le prime tre lettere del nome latino della costellazione, come Lyr, Aur,Cma; Ori etc .Una volta fatto, cliccare OK.

V Spec cercherà quindi nel catalogo il tipo spettrale della stella e lo mostrerà sullo schermo.Prendere nota del tipo spettrale.

Andare nel menu "files" per importare lo spettro di riferimento dalla libreria: la libreria di spettri è sotto il formato .dat  , quindi scegliere "import dat"

Scegliere il file corrispondente al tipo spettrale della stella studiata e cliccare OK: lo spettro di riferimento sarà ora mostrato in un nuovo documento profilo.

Tutto quello da fare ora sarà di regolare lo scaling dello spettro di riferimento sino a quando si riconosceranno delle somiglianze nella struttura della righe.

Una volta identificate alcune righe, usare il cursore per sapere  a quale lunghezza d'onda corrispondono ; si può anche usare la funzione "label" del menu a colonna sulla destra del profilo.Selezionare con il mouse la riga d'interesse, quindi cliccare sul pulsante "label".

Prendere nota attentamente della lunghezza d'onda di ciascuna riga, quindi andare  nello spettro grezzo originale  ed usare le righe note ottenute per effettuare la calibrazione (riferirsi al tutorial calibrazione).
 

 

 

 Lezione 2  -

Compararazione di spettri

 
 

 

 

 

La prima operazione che si effettua dopo la calibrazione è in genere al comparazione di spettri. Tale comparazione può essere effettuata o tra spettri di due oggetti differenti, o tra spettri dello stesso oggetto presi in diversi periodi di tempo.

La comparazione degli spettri può essere effettuata non appena i due files che contengono i profili spettrali sono caricati.

Per settare la stessa lunghezza d'onda, passare col cursore sui 2  spettri in modo che questi possano essere mostrati nella stessa scala, quindi cliccare sullo spettro sul quale si intende allineare l'altro, e cliccare poi sul pulsante "paste format".

Lo spettro sulla sinistra ha cambiato la sua scala di lunghezza d'onda ed è mostrato nello stesso intervallo di lunghezza d'onda dello spettro di destra.

Se si vuole cancellare l'operazione, basta selezionare lo spettro di sinistra (quello interessato) e poi cliccare il pulsante "cancel zoom"

Un altro modo per resettare alla lunghezza d'onda originale è per mezzo del Graphic Dialog box. Andare sul menu "Format" ed aprire "graphic".
Il graphic dialog box appare:rassicurarsi che sia selezionato il pulsante Axis X, poi cliccare sul pulsante "reset", e quindi su OK . 

Un altro modo molto pratico per effettuare la comparazione degli spettri è di sovrapporli. Dopo che i due diversi spettri sono stati caricati, selezionare la serie che si vuole copiare. Per selezionare la serie, andare nel box a discesa e selezionare la serie desiderata.

Quindi cliccare sul pulsante "copy"nella barra superiore.

Selezionare il profilo di cui si vuole copiare la serie cliccando sulla barra superiore del profilo stesso e poi sul pulsante "paste".

La serie copiata verrà aggiunta alla lista delle serie del menu a tendina sotto il nome serie 8 (o 9 o 10) e sarà mostrata nel documento profilo con il colore purpureo.Lo spettro copiato è stato ricampionato al fattore di campionamento del documento. Il cursore si muoverà nel dominio di lunghezza d'onda della serie e l'intensità della serie sarà mostrata nella barra superiore: per accedere ad un altra intensità di serie e dominio di lunghezza d'onda selezionare la serie desiderata.
I movimenti del cursore saranno limitati alla zona nella quale è mostrato lo spettro.Per selezionare un'altra serie si può andare nel menu a tendina oppure muovere il cursore nello spettro sino a quando si trasforma in una freccia, e quindi cliccare . Il nome della serie sarà aggiornato nel menu a tendina.

E' bene precisare che quando si sovrappongono spettri Raw le rispettive intensità sono difficili da confrontare in quanto sono stati acquisiti in condizioni differenti .

Se si acquisisce il medesimo spettro, ma in un tempo diverso, si osserveranno differenze nell'intensità, in quanto le condizioni sono state diverse, come, ad es, il tempo di integrazione, la trasparenza del cielo, etc.Così, se sovrapponedoli l'intensità degli spettri non coincide,  ciò non vuol dire che lo spettro è mutato.

E', poi, importante normalizzare i due spettri.Il processo di normalizzazione calcola l'intensità relativa degli spettri relativamente ad una zona di lunghezze d'onda nella quale non sono presenti righe, per non compromettere i risultati dell'operazione.
La zona di riferimento per la quale ciascuna intensità sarà divisa, va selezionata nel menu "preferences". Andare quindi nella barra superiore e nel menu "preferences" . Selezionare il tab "continuum", ed inserire le lunghezze d'onda che delimiteranno la zona nella quale la media verrà calcolata, quindi cliccare OK.

Tornare quindi nei documenti profilo, Selezionare il primo profilo, e cliccare sul pulsante  "Normalize"

Sarà ora calcolata una nuova serie, nella quale ciascun pixel di intensità contiene ora l'intensità originale divisa per la media della zona di lunghezze d'onda del continuo.Selezionare il secondo profilo e cliccare nuovamente sul pulsante"normalize".

Ora, si può copiare ed incollare una serie nell'altra per osservare le differenze

Il secondo punto al quale occorre prestare attenzione quando si paragonano  due spettri è il coefficiente di campionamento: se uno di essi è stato acquisito ad un fattore di campionamento minore, la risoluzione non sarà la stessa e le caratteristiche non appariranno quindi le stesse.

Si può cambiare artificialmente il fattore di campionamento di uno spettro ricampionandolo.Occorre tuttavia usare questa funzione con attenzione, in quanto può creare artefatti.Selezionare la serie che si intende ricampionare e cliccare sul pulsante "recalibrate"

La finestra di dialogo chiederà di selezionare il nuovo campionamento di una delle serie aperte . Cliccare  OK.:la serie sarà ricampionata con il nuovo fattore.

L'ultima funzione da esplorare è la funzione cinema.Questa mostrerà in uno dei documenti profilo ciascuna serie aperta alternativamente .Per fare ciò aprire gli spettri e sistemare i documenti profilo, per fare ciò usare l'opzione "small windows" nel menu windows. 

Assicurarsi che ciascuna serie è mostrata con la stessa scala in X e Y ed è normalizzata per comparare i dati  rilevanti.

Quindi cliccare sul pulsante "Animation" . . L'animazione inizierà nei documenti aperti.

In questa lezione abbiamo appreso come effettuare una comparazione degli spettri scientificamente rilevante con la normalizzazione delle intensità degli stessi.

.

 

 

Lezione 3 -

Identificazione degli elementi

 
 

 

 

L'identificazione degli elementi chimici è uno dei compiti più difficili della spettroscopia per gli amatori.Alla ridotta risoluzione delle nostre immagini, non si può normalmente determinare con sufficiente accuratezza quale elemento ha prodotto la riga. 
La prima chiave di volta è l'accesso ad una libreria di righe per elemento.Visual Spec ha incorporata una tale libreria, sino all'elemento atomico del ferro (Fe), tuttavia, anche con tale utilità, l'identificazione delle righe non è facile, ora andremo tuttavia a dimostrare qual'è la migliore strategia che può offrire Visual Spec.

Carichiamo ora il profilo di uno spettro, correttamente calibrato in lunghezza d'onda.Lo spettro sottostante è quello della nebulosa planetaria M57

La prima cosa sarà di selezionare la riga cliccando e trascinando mantenendo premuto il pulsante sinistro del mouse.

Ora, cliccare col pulsante destro, e , nel pop-up menu,selezionare  "label" .Rilasciando il pulsante,la lunghezza d'onda del centro della riga sarà indicata sopra la riga stessa.Se si possiede un testo con le righe di riferimento, si può cercare a quale elemento corrisponda quella lunghezza d'onda.

Una strategia ancora più semplice può essere quella di usare la libreria di elementi disponibile: andare quindi nel menu "Tool" e scegliere "elements".

Apparirà una nuova finestra con le righe della libreria contenute nerl dominio di lunghezze d'onda dello spettro.

Indicare col cursore l'elemento che si vuole controllare e cliccare : la linea rossa nel documento spettro  si andrà a collocare sulla lunghezza d'onda relativa nello spettro . Far scorrere il cursore da riga a riga e vedere quali altri elementi corrispondono:Scorrendo la libreria, si potrà vedere che spesso più elementi corrispondono ad una data riga.Come si può sapere quale è quello giusto?

Ed è a questo punto che aiuta la conoscenza scientifica:Nell'esempio, si sa che si tratta di una nebulosa planetaria, così soltanto alcune righe saranno presenti: occorrerà eliminare le linee metalliche, od altri elementi che, dalle notizie assunte sulla fisica di queste nebulose, non possono appartenervi.Una volta conosciuta la storia delle righe proibite, indicate col simbolo[] ,si dovranno cercare queste righe; se, quindi, troverete [NII] , che potrà essere una di quelle cercate.

Selezionare la zona dove tali righe si trovano nello spettro, poi cliccare sulla finestra degli elementi,e quindi muovere il cursore nel documento del profilo spettrale, cambiando la posizione del cursore, alcune righe verranno illuminate nella finestra degli elementi. una di queste sarà quella dell'NII.

Tornare ora alla finestra degli elementi e scorrerla sino a trovare il [NII], quindi selezionarlo nella finestra piccola.

Cliccare poi sul pulsante "sort":ora soltanto le righe [NII] saranno mostrate nella finestra grande.

Cliccare infine sul pulsante "export".

Ora uno spettro sintetico delle righe di transizione [NII] sarà sovrapposto allo spettro originale e la corrispondenza delle due righe principali di emissione rivela chiaramente che queste sono righe [NII].

Si potrà effettuare questa ricerca con diversi elementi o con uno spettro più complesso e controllare una dopo l'altra diverse righe.Nelle'esempio che segue, lo spettro di Arturo mostra molte righe e vi è stato sovrapposto lo spettro del Fe, Mg e Ca: alcune righe corrispondono, anche con più di un elemento, e non è possibile a questa risoluzione riconoscere con certezza l'elemento corrispondente.

A ciascuna esportazione, una nuova serie è aggiunta nel documento del profilo spettrale col nome spc"elementsymbol"; se dopo esportazioni multiple si vuole tornare indietro andare nel menu a tendina con l'elenco delle serie ed attivare quella desiderata.

Dopo un'esportazione, si può tornare alla libreria degli elementi cliccando sul pulsante "reset".

Nella lista  gli elementi sono ordinati per lunghezza d'onda ascendente: l'ordine può essere cambiato per livello di ionizzazione cliccando sulla colonna "Ion".Si possono anche cancellare temporaneamente le righe selezionandole e premendo il tasto "delete" sulla tastiera: al successivo richiamo del database verrà in ogni caso ripristinata la situazione preesistente.

Quando lo spettro mostra una struttura di righe molto  complessa, la sovrapposizione di righe può creare confusione, come nel sottostante spettro di Giove fatto da Don Mais.

Una possibile strategia è quella di aprire la finestra degli elementi e selezionare  le righe che si vogliono identificare-soltanto le righe degli elementi che hanno lunghezze d'onda di transizione sono elencate nella finestra.Normalmente vi sono elencate righe di elementi multipli ed occorrerà tentare di identificare quello giusto.Quando un elemento è identificato, esso normalmente presenta altre righe ad altre lunghezze d'onda tra loro collegate.

L'ultimo tipo di uso che si può fare con la libreria degli elementi è quella di aiutare a riconoscere le righe di uno spettro non calibrato.Nello spettro sottostante di Vega ci si aspetta di osservare essenzialmente righe dell'idrogeno, ma quali saranno?

Poichè lo spettro non è calibrato per la lunghezza d'onda,  quando si tenterà di aprire la finestra degli elementi apparirà un messaggio di avviso.

Nella finestra degli elementi selezionare le righe H per ottenere quelle dell'idrogeno

 

Cliccare sull'icona del pulsante  "export as a document" ed apparirà un nuovo documento profilo con le righe dello spettro sintetico dell'Idrogeno, ma per consentire l'esatta sovrapposizione lo spettro dovrà essere mostrato con l'esatto coefficiente di ingrandimento e dominio di lunghezza d'onda

Dalla versione 2.06 è disponibile una funzione di zoom interattivo per facilitare il processo di corrispondenza.Andare sul menu Format e selezionare zoom.

Apparirà una finestra di dialogo con due cursori: il primo regola il fattore di zoom ed il secondo il dominio di lunghezza d'onda.
Muovere i cursori sino a che la sequenza delle righe dello spettro sintetico corrisponde a quella dello spettro non calibrato.

Una volta eseguito tale processo, si saranno identificate alcune righe con la relativa lunghezza d'onda e si potrà dare inizio al vero procedimento di calibrazione.

 

 

 

 

 
 Lezione 4 -

Formattazione dei profili

 
 

 

 

Visual Spec non è un  software di elaborazione grafica, ma ha alcune caratteristiche di formattazione di base
Qui sotto è mostrato un profilo spettrale del sole nella regione H alpha acquisito da S&D Morata.

Per modificare la scala degli assi del display grafico andare  nel menu format - graphic quindi andare nella finestra di dialogo "Graphic" e, per cambiare i valori Hi e Lo  del minimo e massimo dell'asse verticale, immettere i nuovi valori nei campi relativi.

Per osservare il cambiamento del grafico premere quindi il pulsante "apply"

Vi è un tuttavia un modo più rapido per cambiare il valore massimo dell'asse verticale: usare le due frecce su e giù nella barra a lato del documento profilo.Questa procedura cambia tuttavia solo il valore massimo dell'asse Y.Il valore minimo può essere cambiato soltanto attraverso la finestra di dialogo "Graphic": di default, il valore minimo dell'asse Y è zero.

Per cambiare la zona di lunghezza d'onda, basta selezionare l'intervallo voluto e cliccare sul pulsante "zoom" della barra superiore.

La zona selezionata viene allora espansa nella finestra del documento.

Per mostrare le graduazioni sull'asse,aprire la finestra graphic e selezionare l'opzione " display X axis ".
Si può operare nello stesso modo per l'asse Y.
Se necessario, si possono anche mostrare la griglia e le graduazioni
Per aggiungere un titolo, prima immettere i dati relativi nella tabella generale graphic.
Quindi andare nella Tab  asse X e selezionare l'opzione "display title".
IL Titolo è mostrato nell'angolo in alto.

Per cambiare la posizione del titolo, muovere il cursore del mouse su esso, e quando cambia, cliccarvi sopra per selezionarlo.

Quindi trascinarlo nella sua nuova localizzazione

Vi è un sistema più veloce per agire sul display delle graduazioni: usando il pulsante  sulla barra a destra del profilo.

Sono anche disponibili altre possibilità di formattazione, come cambiare il tipo e la grandezza dei font o i colori di sfondo.

Infine, non dimenticarsi di esportare il risultato come file bmp, in quanto tutte le caratteristiche di formattazione inserite saranno perse chiudendo il file come spc.

Una speciale caratteristica di formattazione è data dalla possibilità di graduazione dell'asse X per lo shift doppler invece della lunghezza d'onda assoluta.

Nella finestra di dialogo "Graphic", nel tab asse X, immettere la lunghezza d'onda centrale dalla quale dovrà essere calcolato lo shift doppler  e contrassegnare l'opzione "Doppler". 

Talvolta possono apparire strani effetti di sovrapposizione di caratteri: in tal caso aumentare i valori di Ticks e/o Nb ticks.

Con la corretta spaziatura il risultato è il seguente:

Tale funzione è molto utile quando si ricerca la velocità di espansione di una nova.Sotto è mostrata la riga H alfa, ed è facile verificare che la velocità di espansione è di circa 1100 Km/sec.

Un' altra pratica funzione, prima di esportare il file come bitmap è quella della "User defined size", della grandezza dello stesso in pixel.

Per porre automaticamente il documento alle dimensioni  settate nelle preferenze, basta premere il pulsante "User defined size" nella barra superiore.

E il documento sarà impostato nelle dimensioni volute.

Formattare ripetutamente gli spettri nello stesso modo può essere molto fastidioso; è stato quindi previsto un certo numero di funzioni automatiche, ma queste richiedono alcune informazioni per funzionare correttamente.Alcune saranno estratte direttamente dal file immagine, ma altre richiedono l'immissione di dati da parte dell'utente nell'Header del file spc.

Per esempio, la riga "coment" nell' header è una riga di testo per aggiungere considerazioni. Se si immette il nome dell'oggetto secondo una certa impostazione, c è una funzione che ricerca e trova automaticamente tutti i files spc che hanno lo stesso nome di stringa.

Passo1 - Per richiamare questa funzione occorre cliccare sul pulsantet "find".

Passo 2 - Immettere la stringa con il carattere da cercare nelle altre righe di commento dei files spc, quindi selezionare la directory e, eventualmente, le subdirectory della ricerca.

 

Passo 3 - Iniziare il processo di ricerca.

Passo 4 - Alla fine, tutti i files trovati sono mostrati sulla destra.Si può vedere l'intera riga di commento cliccando su di essi ed eventualmente decidere di eliminarli dalla lista.

Passo 5 - Decidere se si vuole aprire e normalizzare automaticamente tutti i profili: ciò è molto utile per paragonare gli spettri tra loro.

 Passo 6 - Infine aprire i files

Tutti i files saranno mostrati e sistemati nello spazio di lavoro.

Tuttavia essi non avranno tutti lo stesso formato, la stella ampiezza di lunghezza d'onda: prendere allora uno della lista, selezionare l'ampiezza di lunghezza d'onda voluta e applicare lo zoom.

Ora, per applicare questo formato a tutti gli altri documenti aperti, basterà cliccare sul pulsante "paste format" della barra.

Ciascun profilo avrà ora lo stesso range di lunghezza d'onda e la stessa dimensione della finestra di quello attivo.

Per fare la stessa cosa sull'asse Y, c'è un altro pulsante "Max Y"To do the same on the Y axis, it is another button "Max Y" - Questo tuttavia non applica la scala Y del profilo attivo a tutti gli altri aperti.

Occorre quindi andare su tutti gli altri documenti, prendere il massimo valore Y ed applicarlo a ciascuno:ciò evita l'inconveniente di avere alcuni spettri tagliati a causa del valore errato per Y max: ciò facilita la comparazione degli spettri nel tempo.

 

Quando una certa quantità di profili sono aperti, non è facile trovare quelli giusti: serve allora utilizzare la funzione "small Windows".

Tutti i profili aperti saranno riscalati e mostrati come miniature

 

 

 

 Lezione 5 -

Correzione dello spettro per la sensibilità spettrale del sensore

 
 

 

 

Il profilo ottenuto rappresenta l'intensità del colore per ciascun colore dell'oggetto.Ma il sensore della camera CCD in genere possiede una propria sensibilità al colore e tenderà a modificare l'intensità del profilo.La scarsa sensibilità del CCD nel blu, per esempio,modifica così fortemente il continuo del profilo che è difficile identificare il tipo spettrale della stella se non viene applicata una correzione.

Sotto è mostrato il profilo di Betelgeuse, una stella di tipo M: il rosso si trova a destra, e ci si potrebbe aspettare che la zona di lunghezza d'onda del rosso sia quella con la massima intensità, mentre non è così.

Alla fine del processo, si otterrà il reale profilo di Planck della stella, indicato sotto in blu.

Per rendere possibile ciò, occorre trovare la risposta spettrale del CCD: essa rappresenterà quanto sia sensibile il sensore in ciascuna lunghezza d'onda.Una volta ottenuta la curva di risposta spettrale del sensore, ciascuno spettro sarà diviso per tale curva per compensare la risposta propria del CCD.

Per ottenere la curva di risposta del CCD vi sono diverse possibilità, innanzitutto:
La calibrazione con uno spettro standard di un tipo spettrale equivalente preso dalla libreria di riferimento del programma.
La calibrazione con un'altra stella

La prima è la strada più facile in quanto non necessita di altre acquisizioni. La seconda è usata quando la risposta è già stata ottenuta ed è quindi più veloce.Il principio è tuttavia lo stesso, in questi casi ciascuna intensità sarà considerata relativamente all'altra.Esiste un modo di calibrare il flusso assoluto, e questo verrà mostrato più avanti. 

Una volta ottenuto il profilo grezzo ed averlo calibrato per la lunghezza d'onda, se il tipo spettrale è sconosciuto, e se si tratta di una stella, si può andare nel menu "Tool" per ottenere il tipo spettrale (estratto dal Bright Star Catalogue).

Immettere il nome della stella senza spazi, ed usando le prime tre lettere del nome greco (alpha, beta, etc) e tre lettere per la costellazione, oppure il numero di flamsteed della stella con le tre lettere della costellazione.Nell'esempio sotto Betelgeuse è alp(ha) ori(onis), indicata come alpori.

Si otterrà un tipo spettrale: tenerlo in mente ed estrarre dalla libreria standard il profilo spettrale dello stesso tipo.
Trascinare ora col mouse lo spettro standard nella finestra del profilo spettrale della stella per sovrapporlo a questo.

A questo punto è ovvio che il CCD non registra in modo appropriato il dominio "rosso lontano" e quello blu-verde.Ciò indica che lo spettro grezzo dovrà essere intensificato in queste zone per compensare il basso guadagno del CCD a queste lunghezze d'onda.Perchè dividere e non sottrarre? perchè si tratta di correzione del guadagno, come un flat field in una operazione standard di elaborazione di un immagine,solo che è in senso spaziale, nel dominio del colore.

Selezionare la serie "Intensity" nel menu a tendina della barra superiore, quindi andare  nel menu "Operations" e scegliere "Divide": il risultato sarà mostrato in verde ed il nome della serie sarà "Division"

Il profilo risultante esibisce righe che sono presenti negli spettri: per ottenere la curva di risposta del CCD in funzione della lunghezza d'onda le righe dovranno essere eliminate.
Prima di tutto, ripulire il grafico col comando "erase graphic" eliminando tutte le serie mostrate,e riselezionare la serie division; quindi andare su "Radiometry" ed iniziare il processo di estrazione del continuo.

Un profilo color arancio è ora sovrapposto a quello precedente ed è mostrata una nuova toolbar.Premendo il pulsante "point/zone" si può sia selezionare i punti del continuo, sia cancellare le zone dove si trovano le righe.

Dopo aver selezionato la modalità "point/zone" , cliccare sullo spettro per individuare i punti dove si trova il continuo.Assicurarsi che tali punti si trovino effettivamente sul continuo e non sulle righe.

Una volta terminata la  individuazione dei punti, dare inizio al processo di smoothing.

Modulare il coefficiente di smoothing al meglio: non vi devono essere righe nel profilo, ma i cambiamenti del profilo stesso vanno considerati.

Nell'esempio sottostante, il profilo è eccessivamente interpolato e non rappresenta perfettamente i cambiamenti della  risposta del CCD.

Una volta ottenuto il risultato corretto, questo è salvato come serie fit.division, che è la curva di risposta del CCD,e che può essere salvata e conservata separatamente come documento a parte, e può essere utilizzata per correggere il profilo di qualsiasi altra stella acquisita nelle medesime condizioni (telescopio, camera, spettroscopio).

Selezionare la serie Fit.Division e sostituire la serie intensity con questa, quindi salvare il file con un nuovo nome, ad es. "risposta CCD XXX"

Per ottenere ora lo spettro reale di Betelgeuse, il profilo grezzo andrà diviso per la curva di risposta del CCD contenuta nelle serie "Fit Division".

Il risultato sarà lo spettro  originario corretto per la risposta spettrale del CCD.Sulla sinistra, il profilo corretto è mostrato in blu.

Se ora si sovrappone nuovamente il profilo di Betelgeuse a quello della libreria standard, i due profili appariranno molto simili.

Ora, si può ottenere la temperatura del continuo inserendo la curva di Planck.Ciascuna stella può esser assimilata ad un corpo nero ed il suo continuo avrà un picco di intensità nel colore che dipende soltanto dalla temperatura di un corpo nero, in accordo alla legge di Planck.Se ora si preme sul bottone temperatura nella toolbar,si può immettere una temperatura nella finestra di dialogo e vedere aggiunta una nuova serie che è il profilo calcolato di Planck a questa temperatura: per tentativi, si potrà trovare la temperatura che produce un profilo che più si adatta al continuo osservato, deducendo così la temperatura della stella.

Un'altra funzione disponibile è la generazione di un'immagine sintetica dello spettro:ciò, in quanto alcuni possono ritenere più utile l'immagine dello spettro che il grafico del profilo. Così la funzione "Syntethis" del menu Tools  genere un'immagine bitmap che ricalca l'intensità del profilo e si espande lungo l'asse verticale.

Una volta che il profilo è calibrato per la lunghezza d'onda, un colore viene associato a ciascun intervallo di lunghezza d'onda, imitando quello che un occhio umano avrebbe potuto vedere: nell'esempio, abbiamo la conferma che Betelgeuse è una stella rossa.

L'immagine ottenuta si può salvare come file Bitmap.

 

 

 

 
 Lezione 6 -

 Misure sugli spettri

 

 
 

 

 

Ottenere profili spettrali correttamente calibrati e corretti è solo il primo passo: la spettroscopia dà la possibilità di accedere ai dati astrofisici ed alle misure che completano l'analisi spettrale.
Per ottenere l'ampiezza di una riga a media altezza (FWMH) occorre selezionare la riga ed  contrassegnare FWMH nella finestra di dialogo "Computation"

Tra le varie possibilità di calcolo possibili selezionare FWHM

Il risultato sarà mostrato nella finestra  delle info e si potrà salvare in un file di testo nominato infos. text

Il miglior esempio dell'utilità di tale calcolo è dato dalla la misura della velocità di espansione della shell nello spettro di una nova..

The doppler shift is produced by the shell expansion, and the velocity of expansion is then related to the FWMH by the doppler equation:

delta(lambda)/lambda ref * c = V

c=speed light, 300 000km/s

lambda ref = 6562.63 angströms

with delta(lambda) = FWMH

The above equation gives:

V=2004km/s with an error of 100 km/s

At the same time, a UAI note indicated a speed expansion of 2050km/s...

 

Un'altro tipo di calcolo può essere quello rivolto ad accertare la qualità dello spettro in base al rapporto segnale-rumore.

Nell'esempio seguente il valore del SNR conferma chiaramente che il primo spettro ha una qualità di gran lunga maggiore del secondo.

In spettroscopia, per misurare e comparare la forza della riga, gli spettroscopisti usano la larghezza equivalente, che rappresenta la forza della riga.I. Il calcolo richiede che sia selezionata la riga che si vuole misurare e scegliere WEQ nel menu Spectrometry.

Se si studia il profilo spettrale attraverso il tempo, si possono vedere i dati dell'header con la WEQ nel menu Infos, quindi salvare i risultati e poi costruire un grafico che mostri l'evoluzione della WEQ nel tempo.

Essendo la selezione delle righe effettuata manualmente, si possono verificare errori dovuti alla non omogenea selezione quando si paragonano tra loro spettri diversi.Vspec ha una consolle nella quale sono riportati comandi classici che permettono di effettuare lo stesso calcolo indicando l'esatto dominio di lunghezza d'onda nel quale si intende effettuare la misura.

Per conoscere la lista dei comandi ed i loro parametri, far riferimento al manuale di Vspec.

L' help ? mostrerà la lista dei comandi.

Sotto è mostrata una sequenza di comandi per calcolare la WEQ su spettri diversi senza uso del mouse.

 

 

 

 
Lezione 7 -

Esportare e importare

 
 

 

 

Le Funzioni di esportazione servono ad esportare i risultati in modo che gli stessi possano essere  rielaborati da altri software con più avanzate capacità grafiche.

Le Funzioni di importazione  permettono a Vspec di avere accesso ai profili spettrali senza le immagini originali.

Vi sono tre differenti funzioni di esportazione:


- Esportazione come .dat file
- Esportazione come .txt file
- Esportazione come
.bmp file

Per esportare come BMP basta  copiare l'immagine o il profilo della finestra attiva e salvarlo come BMP.

L'esportazione come file "dat" permette di esportare la lunghezza d'onda e l'intensità del profilo in un file ASCII in due colonne separate, il documento può esser consultato come qualsiasi file di testo.

l'esportazione come file txt esporta i dati del profilo in un documento ascii che può esser aperto da qualsiasi applicazione.

Il profilo in formato spc ascii , descritto a fondo nel manuale, può essere usato direttamente in Excel.

Una volta selezionato il file txt per l'apertura, Excel richiede alcune informazioni addizionali per immettere i dati nelle celle: basta solo asteriscare "delimitated" e questo è tutto!.

Ciascun dato .spc  verrà inserito in una cella e le colonne  pixel, angstrom, intensity, ref1 and ref2, normalise and ref conterranno i dati delle serie "Intensity", "Ref1", "Ref2", "Norm" del documento profilo.

Cancellando semplicemente le prime righe di header  e poi selezionando le due colonne angstrom and intensity,si può ottenere un grafico "X-Y" .

 

E dopo aver settato la scala degli assi, se necessario, si otterrà il seguente grafico.

A questo punto  ogni funzione di Excel sarà attiva e si potranno produrre i migliori grafici.

La funzione di importazione è contenuta nella finestra di dialogo "open profile": invece di aprire i formati .spc  si potranno aprire quelli.dat , che è il sistema più facile per scambiare i dati con chi non usa Vspec.

Se si tenterà di salvare un file .dat, Vspec lo salverà come .spc.
 

 

 

 
 Lezione 8 -

Importazione dei profili spettrali UVES

 
 

 

 

I profili spettrali UVES , acquisiti con lo spettrografo UVES dell'ESO sul al VLT sono disponibili sul web. UVES è uno spettrografo ad alta risoluzione che copre un'ampiezza di lunghezza d'onda da 3000 a 11000 A.

I dati vengono dal database: UVES Paranal Observatory Project (ESO DDT Program ID 266.D-5655) e sono descritti in un foglio  Messenger  (Bagnulo et al., 2003, Messenger, 114, 10).

Si possono ottenere i files al link:Y http://www.sc.eso.org/santiago/uvespop/bright_stars_uptonow.html

Si possono comunque aprire  i files .uvs   come documento profilo in Visual Spec, anche se solo poche stelle luminose sono disponibili, per coprire un vasto range di tipo spettrale

 

Per mostrare i profili in formato .uvs, occorre prendere il profilo nel giusto formato sulla pagina web e scaricarlo con la corretta estensione .

Che dati occorre scaricare?

Nella pagina principale del "Brightest Stars"  cliccare sul link "plot" .

Si avrà accesso all'interfaccia interattiva che mostra il profilo.

Selezionare un dominio di lunghezza d'onda d'interesse - notare che gli spettri sono in alta risoluzione - NON scaricare l'intero profilo spettrale, Vspec non riuscirebbe a gestirlo - Limitare il range a 400 angströms, essendo il campionamento di 0.017 angström per pixel, si otterrà un profilo di 23500+ punti.

Selezionare il formato: ascii file

cliccare su Plot: si otterrà una nuova schermata:

Se si clicca direttamente sul link,la tavola ascii sarà mostrata direttamente  nel  browser.Per scaricare il file, cliccare con il pulsante destro per selezionare nel menu l'opzione  "save the target as..."

Una finestra di dialogo avviserà di selezionare la directory nella quale si vuole salvare il file. Nel box del tipo di file, non mantenere "text document" ma selezionare"all files".

Modificare l'estensione del file sostituendo .txt con .uvs

Ciò è importante, in quanto, se non viene fatto,il file sarà salvato come testo (.txt) e non con l'estensione .uvs , che Vspec usa per identificare il profilo con formato UVES. 

Cliccare poi su  "save" - Il file sarà pronto per essere letto da Vspec.

Leggere i profili UVES con Vspec

Aprire Vspec,aprire il formato profilo, e selezionare la directory nella quale si trova il file . uvs..Nel tipo di file selezionare quindi .uvs per mostrare la lista di tali files.

Selezionare infine ed aprire il file .uvs che si desidera.

Il profilo sarà quindi mostrato in Vspec.

Notare che nella barra superiore è indicato il campionamento di 0,017 A/pixel : nell'esempio sopra riportato la riga H alfa è facilmente riconoscibile nel profilo della stella Arturo.

Se si vuole, si può salvare il profilo come file .spc di Vspec.

 

 

 

 

 
Lezione 9 -

Interpolazione Gaussiana di una riga spettrale

 

 
 

 

 

Una riga spettrale può essere interpretata da diverse funzioni matematiche (Gaussiane, Lorentziane, di Voigt...) per conoscere le implicazioni fisiche della forma della riga stessa.Qui di seguito è mostrato come si usa un sistema di modellizzazione Gaussiana per accedere al centro della riga ed alla FWHM.

La prima , semplice, operazione è quella di sovrapporre una gaussiana alla parte del profilo contenente la riga.

Una operazione più complessa è quella di rimuovere una parte della riga al fine di ottenere la gaussiana sottostante,che mostra il profilo reale della riga se non fosse intervenuta alcuna perturbazione.

Un sistema molto più affidabile e veloce per selezionare una riga è mostrato alla fine di questa lezione.

Semplice modellizzazione Gaussiana

Aprire il profilo e selezionare col cursore la porzione del profilo che si vuole modellizzare con la Gaussiana.

Andare nel menu "Spectrometry" e selezionare "Gaussian fit".

La Gaussiana sarà calcolata e mostrata come la serie "seriename.gauss" in color arancio.

I parametri della migliore Gaussiana sono mostrati nella finestra Infos.

Al di fuori della zona selezionata il profilo resta quello originario.

Il "bary" è il centro della gaussiana, Il "FWHM" è la piena ampiezza alla media altezza della gaussiana.

La modellizzazione può anche essere applicata ad una riga di assorbimento.

In alcuni casi l'algoritmo può non riuscire ad ottenere la giusta gaussiana, e mostrerà un profilo continuo ed un messaggio di errore nella finestra infos del tipo: "no convergence" o "MS=0", (MS sta per mean square).

Nel caso che segue va notato che il profilo non soltanto è lontano dall'essere un semplice profilo gaussiano, ma le anche che le ali della riga non sono allo stesso livello.E' quindi fortemente raccomandabile di correggere il continuo sino a che le ali della riga siano livellate. 

Si può anche decidere di correggere soltanto una parte della complessa forma della riga.

 

Qui c'è un altro esempio di profilo complesso, e, anche se è effettuata la modellizazione gaussiana, essendo la riga distorta, il significato della interpolazione non può essere collegato alla fisica della riga.

Occorre in tal caso operare una modellizzazione su un profilo troncato, come spiegato qui di seguito.

Profili più complessi - Operazioni multiple

Prendiamo ad esempio il profilo sopra indicato di una riga di una stella Be :A causa della duplicità del profilo del centro riga, la gaussiana relativa , che lo considera, è errata.

Occorre quindi rimuovere la parte più debole della doppia riga per ottenere la gaussiana della riga principale.

Selezionare la porzione di riga che si vuole eliminare dalla modellizzazione (assicurarsi di aver individuato la serie sulla quale occorre lavorare, in genere la "intensity" di colore blu), quindi andare nel menu "Operations" e selezionare "suppress zone".

La parte del profilo sarà rimossa  ed una linea collegherà direttamente i due punti troncati.Sarà aggiunta una nuova serie , di color ciano, col nome della serie di lavoro più il suffisso ".z"

Mantenere attiva questa serie, selezionare quindi l'intero profilo della riga ed operare nuovamente la modellizzazione gaussiana

Si può ora osservare che la gaussiana si adatta molto meglio al profilo reale della riga, consentendo una più accurata stima del centro riga  e della FWHM.

Se si desidera , si può operare un altra modellizzazione della parte centrale, ma occorre prestare attenzione alle estremità della selezione.

In letteratura è spiegato che i profili delle righe possono essere completamente modellizzati dalla somma di tre gaussiane: una per la fotosfera, una per il centro della riga di assorbimento, ed una per la forma principale, tuttavia Vspec non offre, ancora, tali complesse modellizzazioni.

 

Un sistema veloce e riproducibile di selezione delle righe.

Quando si usa il cursore per selezionare una riga, si può ottenere nuovamente lo stesso risultato prendendo nota dell'ampiezza di lunghezza d'onda indicata nella barra superiore, ma non è così facile: spesso capita di selezionare più punti sulla destra che sulla sinistra o viceversa,ottenendo poi risultati di elaborazione e valori diversi.

Per ottenere una selezione di riga  veloce ed affidabile, occorre per prima cosa settare nel menu preferenze l'ampiezza media della riga in pixel per la configurazione usata (si possono effettuare prove multiple per ottenere il valore esatto).

Nel menu "references ", indicare  il settaggio delle dimensioni della riga  (in francese "Largeur raie auto sel").

Andare sul profilo , tenere premuto il tasto Control  (Ctrl )  e cliccare in un punto qualsiasi della riga.

Se il settaggio dell'ampiezza della riga è corretto, l'algoritmo identificherà il valore massimo e minimo della riga stessa ed opererà una selezione di uguale ampiezza come mostrato di sotto.

Si può ora operare una modellizzazione gaussiana del profilo molto più precisa. Se le dimensioni della  riga sono troppo grandi o piccole, si può andare nel menu preferences e cambiare il valore immesso. 

 

 

 

 

 Lezione 10 -

 Files di Script

 
 

 

 

Non molti utilizzatori usano Vspec in modalità console: questa permette di inserire linee di comando: ora è possibile collegarle ad un file di testo e  produrre uno script per automatizzare alcune elaborazioni.

L'automazione dell'elaborazione spettrale dovrà essere effettuata con attenzione, in quanto i risultati potranno essere meno accurati del tradizionale procedimento manuale.

Elenco dei comandi da console

 

dir
Elenca i files della directory corrente

cd nomrepertoire
Cambia directory

load nomfichier
Carica il file, non occorre la  directory, in quanto la corrente directory di lavoro è quella di  default.

save nomfichier
Salva il  file col nome nella corrente directory di lavoro

affserie nomserie
Seleziona e mostra la serie con suo nome.

formatx l1 l2

Forza tutti i profili aperti ad essere mostrati tra i valori l1 and l2, l1 and l2 sono sull'asse x

allformatx
Forza tutte le serie ed i profili aperti ad essere mostrati tra l1 and l2

decoupe l1 l2
Taglia il profilo tra i valori l1 e l2 ,asse x

norma l1 l2
Normalizza  la serie attiva prendendo il continuo medio tra l1 and l2

comp 'operation' l1 l2
Calcola le seguenti operazioni tra i valori l1 and l2, asse x
a:surface
b:barycentre
c:centre
e:standard deviation
f:fwmh
i:intensity
l:equivalent width
m:average
s:signal-to-noise ratio

gaussfit l1 l2
Inserisce una gaussiana al profilo di sezione compresa tra l1 e l2

serie_sel s1
Seleziona la serie dal suo numero  s1
Il numero delle serie s1 sono codificati come segue:
- Intensity: 3
- Ref1:4
- Ref2:
5
- Normalise:
6
- Aggiunge serie temporanee incrementate come sono aggiunte,la prima comincia a
8

div s1


Divide la serie attiva per la  serie di numero s1

file_sel nomfenetre
Rende il profilo nella finestra di nome nomfenetre il documento profilo attivo

div_sel nomfenetre
Divide la serie corrente del corrente profilo per la serie attiva del profilo nella finestra di nome "nomfenetre"

cont_l
Calcola il continuo dal punto salvato precedentemente  nel file Liste.txt

cont_z
Calcola il continuo eliminando le zone salvate precedentemente nel file Listezone.txt

smooth p1
Sfoca interpolando con una funzione Spline la serie attiva corrente il coefficiente è p1

replace s1
Sostituisce la serie di numero s1 con la serie attiva corrente

run nomprog.pgm p1 p2 p3
 Attiva lo script  nomprog.pgm, supporta 3 parameters

How to build / run a script

-Test your command sequence first in the single command mode in the console

-Open a text file, edit the command list, one command by line, up to 3 parameters $1, $2, $3 can be used

-Save the text file with a .pgm extension - the file shall be stored in the vspec.exe directory

-Run the script from the console by typing run nompgm (without .pgm) and the parameters if you have included them

A simple example

Nell'esempio che segue lo script carica il file $1 ,effettua una correzione zonale del continuo seguita una sfocatura (smooth) spline con un coefficiente $3  , seleziona la serie di intensità  e la divide per la serie "8" che è la serie aggiunta "continuum.fit". Esso normalizza quindi il profilo ,salva la serie corrente come serie di intensità,salva il file col nome $2  e lo riapre per mostrare il risultato.

load $1
conti_z
smooth $3
serie_sel 3
div 8
norma 6590 6640
replace 3
save $2
load $2

 

Qui sono mostrati i files elaborati dallo script:

E' stato preso il profilo col maggior numero di righe,per essere sicuri che tutte le zone nelle quali sono presenti le righe siano catturate ed eliminate, . Si è quindi scelto il profilo di alp cam .

Tale profilo è stato quindi elaborato manualmente: primo, è stato estratto il continuo.

Quindi , eliminate le zone con le righe.

Una volta fatto ciò, effettuare l'estrazione del continuo, ed aprire il box di smoothing ,quindi prendere ed annotare il coefficiente di smoothing.

Ci si può fermare qui, oppure continuare sino alla fine, per controllare che il processo vada bene.

Attivare la console

Immettere il comando per attivare lo script col nome del file da elaborare come parametro 1, il nome del file sotto il quale si vuol salvare il risultato come secondo parametro ed il coefficiente di smoothing, che è 5 (più esso è alto,più alto sarà l'operazione di smooth) Dare l'OK ed osservare la sequenza: alla fine, il file con lo spettro elaborato è salvato e mostrato.La sequenza dei comandi eseguiti sono riportati in verde nella console.

 

Si può ripetere lo script immettendo i nomi di nuovi oggetti; basta editare i nomi nella lista dei comandi dare entre ed eseguire di nuovo la sequenza.

Si può anche tagliare e incollare per ripetere lo stesso script in un file text lungo con nomi diversi dell'oggetto e farlo andare una sola volta .

 

Al link sottoindicato è, infine, riportato un breve esempio di semplice elaborazione con VSpec dei files ottenuti

con lo Star Analyser 100 della Paton Hawksley:

 

Spettroscopia facile con Star Analyser