Fredrik Veio: un precursore nel campo della spettroelioscopia amatoriale
Fredrik Veio: a precursor in the field of amateur spectrohelioscopy
Premessa
Questa pagina vuole costituire, anche in Italia, un contributo di conoscenza e gratitudine ed un riconoscimento per il lavoro svolto, per l’amico e noto auto costruttore di spettroelioscopi Fredrick N. Veio di Clearlake Park, California, USA, che è stato di esempio e stimolo agli altri astrofili che si sono succeduti nel corso del tempo in questa branca della spettroscopia astronomica.Dopo 55 anni dalla costruzione del suo primo strumento, ed ad 89 anni di età, Veio può ancora dire la sua ed impartire preziosi consigli a chi si volesse cimentare nell’impresa della costruzione di uno spettroelioscopio tradizionale.
All’alba del mio interesse per la spettroscopia e la spettroeliografia fui attratto, e direi affascinato, dal poderoso lavoro portato avanti da Fredrik Veio nel campo della spettroeliografia amatoriale.Veio fu infatti il precusore di tale campo di ricerca tra gli amatori, con il suo famoso articolo sul numero di gennaio 1969 di Sky and Telescope, nel quale illustrava la costruzione ed il funzionamento di uno spettroelioscopio tradizionale di grande semplicità e ridotte dimensioni (all’epoca il digitale era al di là da venire) costruito nel 1964.Lo strumento si basava su due elementi a rifrazione,una lente fissa da 64 mm e 2700 mm di focale, alimentata da un celostata da 100 mm che inviava la luce solare ad uno spettroscopio Littrow con un menisco da 50 mm ed un reticolo da 32 mm per 1200 l/mm.I sintetizzatori erano due dischi di vetro da 108 mm con 24 fenditure radiali da 0.15 mm che fornivano una risoluzione di 12 arcsec sul disco solare.
In uno spettroelioscopio tradizionale, come quello di Hale, per intenderci, l’elemento fondamentale era costituito dalle fenditure di entrata e di uscita ed ancor di più dai sintetizzatori di immagine in entrata ed in uscita che, ruotando ad una data velocità in modo sincrono, inviavano un’immagine solare scansionata alle fenditure e permettevano di osservare o fotografare una certa parte del disco solare nella lunghezza d’onda prescelta.I sintetizzatori più diffusi tra gli amatori erano quelli a prismi rotanti (cd “prismi di Anderson”) che avevano tuttavia il difetto di essere costosi e difficili da sincronizzare, mentre per il suo primo progetto Veio scelse il sistema a dischi di vetro rotanti con fenditure radiali ideato da F.Stanley .Tale primo progetto di spettroelioscopio con elementi a rifrazione è anche quello mostrato a pag 4 del suo libro “The Spectrohelioscope” del 1999.
Premise
This page wants to constitute, also in Italy, a contribution of knowledge and gratitude and a recognition for the work done to the friend and well-known spectrohelioscope builder Fredrick N. Veio, who has been an example and a stimulus to the other amateur astronomers who have succeeded over time in this branch of astronomical spectroscopy. After 55 years from the construction of its first instrument, and at 89 years of age, Veio can still have its say and give valuable advice to those who wanted to try their hand at building of a traditional spectrohelioscope.
At the dawn of my interest in spectroscopy and spectrohelioscopy I was attracted, and I would say fascinated, by the powerful work carried out by Fredrik Veio in the field of amateur spectrohelioscopy. Veio was in fact the precursor of this field of research among amateurs, with his famous article in the January 1969 issue of Sky and Telescope, in which he illustrated the construction and operation of a very simple and compact traditional spectrohelioscope (at that time digital was beyond the reach) built in 1964. The instrument was based on two refraction elements , a fixed 64 mm lens, 2700 mm FL, powered by a 100 mm heliostat that sent sunlight to a Littrow spectroscope with a 50 mm meniscus and a 32 mm for 1200 g / mm grating. The synthesizers were two 108 mm glass disks with 24, 0.15 mm aperture, radial slits that gave a 12 arcsec resolution on solar disk.
In a traditional spectroscope, like that of Hale, so to speak, the fundamental element was constituted by the entry and exit slits and even more by the incoming and outgoing image synthesizers which, rotating at a given speed synchronously, they sent a scanned solar image to the slits and allowed to observe or photograph a certain part of the solar disk in the chosen wavelength. The most widespread synthesizers among amateurs were those with rotating prisms (so-called "Anderson's prisms") which had however the defect of being expensive and difficult to synchronize, while for his first project Veio choosed the rotating glass disk system with radial slits designed by F. Stanley. This first project with refraction elements is also the one shown on page 4 of his book "The Spectrohelioscope" of 1999.
Lo spettroelioscopio del 1967
1967 Spectrohelioscope
Il progetto di spettroelioscopio di Veio illustrato nel numero di gennaio 1967 di Sky & Telescope (cortesia Sky and Telescope)
The Veio spectrohelioscope layout shown in the january , 1967 issue if Sky & Telescope (courtesy Sky and Telescope)
Il celostata che inviava la luce solare all’obiettivo del telescopio.
The heliostat that sent the sunlight to the lens of the telescope
La vista complessiva dello strumento
The whole sight of the instrument
Il sistema di fenditure radiali rotanti su dischi di vetro simile a quello di Veio
The rotating glass disk with radial slit unit similar to that of Veio
Lo spettroscopio solare Hires di grandi dimensioni
The large Hires solar spectroscope
Un altro progetto di Veio fu successivamente, nel 2002, uno spettroscopio solare di grandi dimensioni, tutto specchi, in configurazione Hale e quindi esente da cromatismo, con un reticolo di dimensioni generose: ben 110 mm! Qui di seguito il progetto e le foto dello strumento, con i dettagli tecnici.
Another Veio project was later, in 2002, a large solar spectroscope, all mirrors, in a Hale configuration and therefore free of color, with a grating of generous dimensions: 110 mm! Hereunder the layout and some photos of the instrument, with technical details.
Ma per comprendere a fondo l’enorme lavoro di Veio nel campo della spettroelioscopia amatoriale occorre leggere il suo libro “ The Spectrohelioscope”.
Il testo, di 119 pagine, costituisce un compendio minuzioso ed esaustivo della costruzione, l’uso, ed i risultati ottenibili con uno spettroelioscopio amatoriale tradizionale esso, redatto inizialmente nel 1972, è stato poi aggiornato sino alla data della sua pubblicazione, nel 1999.
But to fully understand Veio's enormous work in the field of amateur spectrohelioscopy you need to read his book "The Spectrohelioscope". The text, of 119 pages, constitutes a meticulous and exhaustive compendium of the construction, the use, and the results obtainable with a traditional amateur spectroscope, initially drafted in 1972, was then updated until the date of its publication, in 1999.
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