Stelle peculiari
Stelle Binarie spettroscopiche
Una stella doppia spettroscopica è
formata da due (o anche più) stelle che non possono essere risolte nemmeno con i telescopi più potenti, ma
solo spettroscopicamente (o, in alcuni casi, con sistemi interferometrici) .Le separazioni in gioco sono infatti microscopiche, in
alcuni casi di alcuni millesimi di secondo d'arco. L'osservazione spettroscopica
è facilitata allorquando le stelle hanno un piano orbitale parallelo alla linea
di osservazione e la velocità radiale di
rotazione intorno al comune centro di massa è molto elevata, causando uno shift
delle righe di assorbimento per effetto Doppler .
In alcune binarie potranno osservarsi le righe di entrambe le stelle, e si
vedranno le righe stesse duplicarsi e poi sovrapporsi periodicamente.In altri
casi in cui una delle componenti è molto debole, si osserveranno le righe
della stella principale oscillare periodicamente in un senso e nell'altro
rispetto alla posizione a riposo. La
determinazione dell'orbita delle binarie spettroscopiche passa attraverso la
costruzione di un grafico della velocità radiale: più l'orbita è circolare,
più il le curve del grafico di avvicineranno ad una sinusoide: ovviamente più osservazioni
vengono effettuate, più il grafico e le misure sono precisi.
A spectroscopic double star is a
star that can't be resolved by any telescope, but only by a spectroscope (or, in
some cases, by interferometric systems).The separation is very small (till
a few thousandth of arcsecs).The spectroscopic observation is easier when the
two stars have an orbital plane parallel to the line of sight and the radial
velocity around the common center of mass is very high, causing a Doppler shift
of absorbtion lines.In some eclipsing binaries we'll observe the lines of
both the stars, that will periodically superimpose to each other.In some
cases , when one of the components in much more faible, we'll observe the lines
of the bigger one periodically oscillating around the rest position.The
determination of orbit of spectroscopic binaries is defined with a graphic of
radial velocity: the more the orbit is circular, the more the curves will
approach to a sinusoid.
A parità di velocità radiale, inoltre, lo
shift Doppler è maggiore per le lunghezze d'onda più elevate, quindi conviene ,
per evidenziare con maggiore facilità la separazione delle righe, fare
riferimento a lunghezze d'onda maggiori, nel rosso o nell'IR .Infatti è, per
velocità non relativistiche:
For the same radial velocity, the
Doppler shift, is greater for higher wavelenghts, so it's useful, in order
to do an easier separation of the lines,to refer to longer wavelenghts, say in
the red or infrared. We obtain, for non relativistic velocities:
dλ = λ × v/c
dove dλ= incremento della lunghezza d'onda osservata rispetto
a quella a riposo
shift of observed
wavelenght respect to the same at rest
λ = lunghezza d'onda a riposo
rest wavelenght
v = velocità radiale in Km/sec
radial velocity in
Km/secs
c = velocità della luce
light speed in Km/secs
Ora, ponendo v= 100, è facile vedere che dλ è per la riga Ha = 6563 × 100/300000 = 2.19 A.
Per la riga Hb, nel blu, a 4861 A si ha invece:
4861 x 100/300000 = 1.62 A
Posing v= 100 it'easy to see that
dλ is, for Ha line, = 6563 × 100/300000 = 2.19 A.
For Hb line Hb, in the blue, a 4861 A si ha invece:
4861 x 100/300000 = 1.62 A
La formula inversa per conoscere la velocità radiale partendo dallo shift
Doppler in Angstrom è, ovviamente:
The inverse formula to obtain the
radial velocity from Doppler shift in Angstrom is, obviously:
v
=dλ/λ
* c
Nella figura che segue(fonte ESO), è
schematizzata la situazione descritta di due binarie ad eclisse orbitanti
intorno al comune centro di massa.Nel punto di quadratura, come si osserva, la
separazione delle righe dello spettro è massima.
In the following image (courtesy
ESO) is shown the situation of two eclipsing binaries orbiting around the common
center of mass:
Il primo caso: Beta Aurigae
The first Case: Beta Aurigae
Beta Aurigae (mag 1.9, classe spettrale A1 ) è una delle più importanti binarie
spettroscopiche ad eclisse, la seconda ad essere scoperta, (dalla d.ssa Maury
nel 1890), tuttavia le osservazioni professionali fotometriche della stella non
sono state molte, per un motivo molto semplice, che è troppo luminosa per molti
strumenti professionali.Le masse correntemente accettate di 2,4 +2.3 M sono
state ottenute sulla base di osservazioni spettroscopiche di Baker (1910), Smith
(1948), Popper e Carlos (1970).I parametri orbitali definiscono un'orbita quasi
circolare, con un periodo di 3,96 giorni, mentre le velocità radiali delle due
componenti A e B sono state definite in 107, 75 Km /sec per la A e 111,25
per la B (+- 0.40).
Beta Aurigae,(mag 1,9, spectral
class A1) is one of the most important spectroscopic eclipsing binaries, the
second to be discovered (from Mrs. Maury, in 1890) anyway, photometric
observations of the star are few, for the simple reason that's too bright
for many professional instruments.The currently accepted masses of 2,4 +2.3 M
were obtained on the basis of spectroscopic observations of Baker (1910) Smith
(1948), Popper and Carlos (1970).The orbital parameters define a quite circular
orbit, with a period of 3,96 days, and the radial velocities are of 107,
75 Km/sec for the component A and 111,25 for the B (+- 0.40).
La doppia costituisce quindi un target di rilievo anche per strumentazioni
amatoriali evolute, che facciano uso di strumenti di apertura medio alta (da 20
cm in su) e di complessi camera- spettroscopio con una dispersione spettrale ed
una risoluzione adeguata (tra 0,5 e 1,0 A/Pixel).Nonostante fossi in possesso di
spettroscopi stellari di capacità adeguate (CLAUS, COGOS) non avevo sinora
tentato l'approccio allo studio delle doppie spettroscopiche nell'errata
convinzione che la mia strumentazione fosse insufficiente ad un compito così
impegnativo, sino ad oggi prerogativa di strutture e strumentazioni
professionali.Non avevo, tuttavia, tenuto conto della elevata velocità radiale
di questa e molte altre binarie spettroscopiche, che produce uno shift delle
righe di assorbimento elevato al punto da essere rilevabile anche da
strumentazioni non professionali.La notizia che astrofili tedeschi avevano
ottenuto la separazione della doppia con spettroscopi commerciali di media
fascia mi ha indotto a tentare l'impresa con il mio COGOS, uno strumento
assolutamente semplice come progetto, in pratica costruito intorno ad un
reticolo concavo rettangolare da 42 x 40 mm ,di figura ottica toroidale e
quindi astigmatico, che trasforma al suo fuoco un punto in una linea.Lo
strumento è privo sia di ottiche che di fenditura, ed in pratica è costituito
dalla cassa del reticolo e da un sistema di messa a fuoco elicoidale non rotante
(cannibalizzato da un obiettivo russo da 50 mm).Il reticolo concavo focheggia le
varie lunghezze d'onda su di un cerchio (detto cerchio di Rowlands), e quindi
presenta lo svantaggio di una forte escursione di fuoco tra le varie zone
spettrali, oltre che di una certa curvatura dello spettro, una sorta di "smile"
molto accentuato.A parte ciò presenta una elevata efficienza, sia come luce
raccolta, in quanto non vi sono ottiche interposte, sia dal punto di vista della
praticità, visto che non necessita di fenditura.Detto strumento si mostrava
quindi ideale per il lavoro da svolgere, e, accoppiato ad una camera ATIK 16 HR
in binning 2X2, poteva fornire la necessaria sensibilità e dispersione
spettrale, specie se posto al fuoco del mio C14.Mi occorreva tuttavia una
accurata pianificazione del lavoro da effettuare, a cominciare dalla scelta
della riga da riprendere e della quale misurare lo shift.Essendo Beta
Aurigae un sistema di classe A, risultano predominanti nel suo spettro le righe
dell'Idrogeno della serie di Balmer, con intensità maggiore per quelle della
zona blu-violetta dello spettro, tuttavia, per i motivi sopra accennati, ero
dell'idea che la riga Ha fosse molto più facilmente separabile, anche se
relativamente più debole:non disponendo, inoltre, di una lampada di misurazione,
era necessario, ai fini della calibrazione, ottenere uno spettro di una stella
di classe simile e con moto proprio molto basso, ovvero rinvenire righe da
poter utilizzare allo scopo all'interno dello stesso spettro da riprendere.
Optai per tale ultima soluzione, e decisi di effettuare la ripresa facendo
entrare nel campo inquadrato sia la riga Ha che le righe dell'ossigeno
molecolare atmosferico.
This spectroscopic double is an
interesting target for amateur instruments too, with medium- high aperture
optics (almost 20 cm and higher) and camera - spectroscope complex with
sufficient resolution and spectral dispersion (from 0,5 to 1,0 A/pixel).Notobstanding
I own some spectroscopes of such features, (CLAUS, COGOS) I didn't give a try to
split spectroscopic doubles for the wrong thought that the required resolution
would be too high for my setup to succeed in the job.I didn't consider the very
high radial velocity of some of them that causes a significant shift in the
spectral lines.The news that some german amateur astronomers succeed in
splitting Beta Aurigae with some commercial spectroscopes, let me explore this
new field of interest in astronomical spectroscopy.I choosed COGOS, a
spectroscope built around a 40x 42 mm concave toroidal grating, with no
others optics at all, for its simple project and its good efficiency.Its point
of focus
is astigmatic, a line, so it doesn't need a slit: with my C 14 it's a good
setup for the job.The only drawback is that the focus of the grating take place,
for the various wavelenght, on a circle, called "Rowland Circle" so the focus
point between the blu, green and red zone is quite different and requires a
relevant travel of focuser.Considering I use a photo objective focuser with
a travel of only 20 mm,i partially fixed the problem ,using some 42 x 1
photograpic rings.Another issue is the curve output of spectrum, that must be
corrected by software.Anyway, the great light grasp for the lack of lens and
slit makes this spectroscope a very good instrument.After having choosed the
setup, I had to plan the observations and its details: before of all, the line
to observe.Now, being Beta Aurigae a A1 spectral class system, the Hydrogen
Balmer series are the clearest lines in its spectrum, but much more
intense in the blue: anyway, as I said before, the chances to split the lines
are much more in the red, were the Doppler shift is wider.So, i planned to
observe the double in Ha line,and furthermore, to keep the O2 Atm lines in
the same field of vue, in order to make a good calibration , because I haven't
got , till now, a calibration lamp.
COGOS in versione
stellare, senza fenditura regolabile, al fuoco del C14, notare il sistema di
movimentazione del reticolo,grossolano ma semplice e funzionante ed il
focheggiatore elicoidale non rotante, ricavato da un obiettivo russo da 50 mm
cui sono state tolte le lenti.Le dimensioni ed il peso sono simili a quelle di
un diagonale da 2".Il costo complessivo dello strumento è stato di soli 70 €,
c'è da dire , tuttavia che il reticolo è stato acquistato come surplus alcuni anni fa.Il
sistema è versatile, in quanto può essere trasformato in pochi minuti da
strumento stellare a solare e viceversa, semplicemente aggiungendo la sua
fenditura regolabile.
COGOS in
stellar mode, without its adjustable slit,at the prime focus of my Celestron 14:
note the grating movement system, rude but simple and working, and the non
rotating helical focuser taken from a 50 mm russian lens.The dimensions
and the weight are similar to those of a 2" stellar diagonal.The overall cost of
the instrument was of about 70 €.The system is versatile,for it can easily
changed in solar mode simply adding its adjustable slit.
Il reticolo concavo,
ricavato da un monocromatore acquistato in un mercatino, 42 x 40 mm F 120 mm
The
concave grating, taken from a monocromator, 42 x 40 mm F 120 mm.
La prima ripresa di Beta Aurigae è stata effettuata il giorno 26 ottobre 2009,
tra le ore 21.55 e le 22.12 TU con 17 frames da 60 secs l'uno usando la
camera Atik 16 HR in binning 2 x 2.Dark sottratta, e stacking con Registax
5.L'immagine risultante era la seguente: l'effetto di "smile" è dovuto anche
alla figura ottica del reticolo.Si nota facilmente , sulla sinistra, la duplice
riga Ha dovuta alla separazione degli spettri delle due componenti, e,
sulla destra, le righe dell'O2 atmosferico, ovviamente non duplicate.
The first image of Beta Aurigae
spectrum was obtained on october, 26, 2009, with 17 frames, 60 secs each, by an
Atik 16 Hr camera binned 2 x 2: dark substracted and stacking by Registax 5.The
"smile effect" is due to the grating optical figure too.We can easily see, on
the left,the duplicity of Ha line due to the splitting of the spectra of two
components.
La calibrazione è stata effettuata
con VSpec utilizzando le righe dell'O2 a 5874,5 A e quella dell'Ha a 6562.8 A ,
quest'ultima al centro delle due righe,
considerando (date le masse quasi uguali e l'orbita pressochè circolare delle componenti)
che l'errore di posizione sarebbe stato estremamente basso e comunque non
rilevabile dalla strumentazione.Il risultato ottenuto è stato una
dispersione di 0,669 A/pixel ed uno shift reciproco
delle righe di 4 A, pari, ad uno shift di 2 Angstrom delle due componenti dalla riga
a riposo,ed una
velocità radiale di 2/6563*300000= 91.42 Km/sec, che si discosta alquanto da
quella di 107-111 Km/secs ufficialmente riconosciuta per la doppia.
The spectral calibration was done
by the software VSpec , on two lines: the 02 line at 5874.5 A and the Ha
at 6562.8 A at its central point,considering the inintellegible
position error due to the quite equal mass and circular orbit of components.The
result was a spectral dispersion of 0,669 A/Pixel and a shift between the
two splitted lines of 4 A, say a shift of 2 A of the two single components
and a radial velocity of
2/6563*300000= 91.42 Km/sec, that's quite lower than the one
officially known for the double star of 107-111.
Una
seconda osservazione è stata effettuata il 3 novembre 2009,alle ore 20.00 TU .La
nuova immagine , ottenuta in condizioni di seeing pessimo (forte vento) non era
gran che, ma mi permise comunque di calibrarla.ottenendo valori di VR leggermente
superiori, probabilmente dovuti ad un lieve errore di calibrazione od
all'allargamento delle righe in conseguenza del seeing negativo, dato che la fase
reciproca delle componenti era la stessa (circa 0,348).C'è da dire,
comunque, che la risoluzione del sistema era appena sufficiente,o quasi
insufficiente per effettuare misure spettroscopiche sub-angstrom, per le quali
sarebbe stata necessaria una dispersione spettrale e risoluzione almeno doppia
rispetto a quella da me utilizzata.
I planned a new observation
for november, 3, 2009, at 20 TU, about 2,15 hours before the previous .The
new spectral image of Beta Aurigae, obtained in terrible seeing conditions, was
not too good, but let me calibrate it in the same way of the previous, giving
data of radial velocity a little higher , but probably due to the bad seeing
conditions, considering that the phase of the system was about the same (0,348).We can say , anyway, that the system resolution wasn't enough for
sub-angstrom measures.
Nell'immagine che segue è riportato
un confronto di questa ultima immagine con le righe Ha di due stelle vicine, una
, Theta Aurigae, di classe simile (una sola immagine da 60 secs) ed un altra di
Capella, Alfa Aurigae.Come si può osservare la riga Ha delle due stelle di
confronto è centrata rispetto a quella doppia di B Aurigae
In the following image is
shown a comparison between the spectrum of Beta Aurigae and those of other two
stars, Theta Aurigae, of similar class, and Alfa Aurigae (Capella), taken with
the same setup and in the same evening.
Novae
Nova Eridani 2009
Il 25 novembre 2009 l'AAVSO ha
rilasciato un comunicato in cui si annunciava la possibile scoperta in Eridano
di una nova ad opera di astronomi giapponesi. All'epoca della scoperta la stella
appariva di Mag 8.1, e la sua controparte venne identificata nella stella GSC1.2
05325-01837, di mag 14.76.La nova si trova alle coordinate A.R: 4h
47.9m, declination –10° 11' (equinox 2000.0).
Apparendo nello spettro della nova in
fase di outburst forti righe della serie di Balmer dell'Idrogeno in emissione,
con una velocità di espansione di 3400/3600 Km sec, la nova sembrava essere
una classica nova galattica,anzichè una variabile cataclismica WZ Sge il che
comportava che il punto di massimo di outburst era già stato superato all'epoca
della scoperta.Ulteriori osservazioni con telescopi professionali hanno fatto
classificare l'oggetto come nova ad Elio-Nitrogeno.
Nelle immagini che seguono è riportato
il campo stellare della nova e lo spettro a bassa risoluzione della stessa ripreso il 9.12.2009, alle ore 20.00
TU da Roma, con un Celestron 6, un reticolo a trasmissione Star Analyser ed una
camera Atik 16 Hr in binning 2x2.
Lo spettro presenta, in linea con il tipo di nova (reputato, come si è detto,
classe He -N) intense righe di emissione della serie di Balmer dell'Idrogeno +
altre righe da identificare con precisione,( probabili He, Fe II).Lo spettro è
stato elaborato con Iris e calibrato per la sola lunghezza d'onda con VSpec.
An 8th-magnitude nova was
discovered on November 25, 2009, by Koichi Itagaki of Yamagata, Japan. The new
star lies in northeastern Eridanus, 6.9° west-southwest of RigelAccording to
CBET 2055, followup spectra taken in Japan and in the United States (the latter
with the 3-meter Shane reflector at Lick Observatory) show this object to be a
nova of the helium-nitrogen type.The
nova lies at right ascension 4h 47.9m, declination –10°
11' (equinox 2000.0). In the two following images is shown the nova and
its low-resolution spectrum, as obtained by a Celestron 6, a transmission
grating of 100 l/mm "Star Analyser" and an Atik CCD camera binned 2x2.
Stelle di Wolf-Rayet:
l'esempio famoso della WR 136 e NGC 6888
the famous case of WR 136
and NGC 6888
Le stelle di
Wolf-Rayet sono una stelle estremamente calda ( temp .compresa
tra 25.000 e oltre 50.000 K) e e massicce (oltre 20 masse solari),
caratterizzate da venti stellari molto forti, con velocità
superiori a 2000 Km/sec, e da una forte emissione di
polveri.Tramite il vento stellare esse arrivano a perdere fino a
109 volte più della massa persa dal sole in un anno.
Le stelle di
Wolf-Rayet sarebbero una normale fase nell'evoluzione delle
stelle supermassicce,con spettri nei quali risultano visibili
delle forti linee di emissione di Elio ed Azoto (classificate
come WN) o di elio, , carbonio ed ossigeno(classi WC e WO). Si
ritiene che la fase di WR sia una normale fase evolutiva delle
massicce stelle di classe O e B nelle quali i forti venti stellari
hanno espulso nello spazio gran parte degli strati esterni
della stella, ricchi in idrogeno. Le tipiche linee di emissione
si originano nella regione densa ed estesa in cui i venti ad
alta velocità avvolgono la caldissima fotosfera della stella, la
quale emette gran parte della propria radiazione alle lunghezze
d'onda ultraviolette, che provocano una fluorescenza nella
regione. Tale processo di espulsione di massa interessa dapprima
la regione della stella, ricca in azoto, in cui abbondano gli
elementi prodotti tramite la fusione dell'idrogeno (stelle
WN), quindi gli strati, ricchi in carbonio, in cui l'elio viene
fuso. (stelle WC e WO).Sono
stelle estremamente rare. Nella nostra Galassia se ne conoscono
attualmente circa 230. Dalle ultime osservazioni effettuate esse
risulterebbero in gran parte doppie.Molte stelle WR sono
destinate a trasformarsi in SN, quindi il loro monitoraggio e
studio è molto importante.Si ipotizza, inoltre, che, passando al
termine della loro linea evolutiva nella fase di "collapsar",
diano origine ad un buco nero ed ad un "gamma ray burst"
Esse furono
osservate per la prima volta nel 1867dagli astronomi francesi
Charles Wolf e Georges Rayet (da cui prende il nome questa
classe stellare ),i quali, utilizzando il telescopio Foucault da
40 cm dell'Osservatorio di Parigi, scoprirono che tre stelle
nella costellazione del Cigno (ora designate come HD 191765, HD
192103 e HD 192641), mostravano delle marcate bande di
emissione nel loro spettro, e che tali righe erano inoltre molto
spesse.Lo spettro delle stelle WR rimase un mistero sino a che
non si comprese che era dovuto all'elio, nonchè al carbonio,
ossigeno ed azoto, e che lo spessore delle righe era da
attribuirsi all'effetto doppler indotto dai gas in forte
movimento intorno alle stelle rispetto alla nostra linea di
vista.
Uno degli esempi
più evidenti , ma tuttavia poco conosciuto tra gli astrofili, è
quello della nebulosa ad emissione NGC 6888,"Crescent
Nebula" nella costellazione del Cigno, a 5000 a.l. da
noi, formatasi per effetto della collisione del
velocissimo vento stellare della stella WR136 (HD192163)
con gli strati esterni espulsi dalla stella progenitrice quando
era una gigante rossa, circa 400000 anni fa.Il risultato della
collisione è un inviluppo e due onde d'urto, una verso l'esterno
ed una verso l'interno: quest'ultima provoca un riscaldamento
del vento stellare sino a provocare l'intensa radiazione X e
UV.
The Crescent Nebula
(NGC 6888 or Caldwell 27)
is an emission nebula in the Cygnus,
about 5000 l.y away. It is formed by the fast stellar wind from
the Wolf Rayet star 136 (HD 192163) colliding with and
energizing the slower moving wind ejected by the star when it
became a red giant around 400,000 years ago. The result of the
collision is a shell and two
shock waves,
one moving outward and one moving inward. The inward moving
shock wave heats the stellar wind to
X-ray
emitting temperatures.
L'immagine che
segue è la compositazione di due diverse immagini della
nebulosa, una ottenuta con un Celestron 8 a f 6,3 ed un filtro
UHC ,di 1 ora di integrazione con una Sbig St8 ed un altra ,
ottenuta con un rifrattore TMB 115 a f 7 , una Atik 16 HR, ed un
filtro Ha da 6 nm.La stella WR 136 è quella bianco azzurra al
centro dell'arco della nebulosa, del tipo WN 6, con predominio
quindi dell'emissione di elio e nitrogeno.Di magnitudine
apparente 7,36, si presta bene alla ripresa con strumenti
medio-piccoli dotati di un reticolo a trasmissione o grism per
l'acquisizione di uno spettro a bassa risoluzione
The following image is the stacking of two different ones, the
first obtained by a Celestron 8 @ f6,3 and an UHC filter with an
hour integration with a Sbig ST8 CCD camera, the second taken by
a 115 mm f 7 TMB apo refractor, aHa 6 nm filter, and an Atik 16
HR CCD Camera.The WR 136 star is near the center of the nebula.
La Wolf-Rayet 136 troneggia quasi al
centro della nebulosa
The Wolf-Rayet 136
star , near the center of the nebula
Lo spettro che segue della stella
centrale di NGC 6888, WR136, è stato acquisito con un reticolo di diffrazione
da 100 l/mm "Star Analyser" applicato al fuoco di un Celestron 8
a f 6,3 e una Sbig ST8, il 5 agosto 2010, media di 8 immagini da 3 secondi
l'una, dark sottratta.
The following
spectrum of the NGC 6888 WR136 central star has been acquired by
a 100 g/mm "Star Analyser" transmission grating at the focus of
a Celestron 8 and a Sbig ST8 ccd on august, 5 , 2010.
Lo spettro grezzo
mostra immediatamente intense righe di emissione nella WR
136,indicata in rosso, che risultano ancora più evidenti nello
spettro "binned" con Iris:
The raw spectrum "binned" by Iris soft shows immediately the
intense and wide emission lines of the star
Lo spettro della
stella calibrato per la lunghezza d'onda e la risposta del setup
con Visual Spec appare come segue:
Hereunder is the spectrum calibrated for the wavelenght
and the response of the setup:
Lo spettro
calibrato per la risposta denota la prevalenza dominante delle righe
dell'Elio, ed alcune dell'azoto, ; si notano anche le righe dell'Idrogeno alfa e
beta in emissione; c'è da considerare tuttavia che la frazione
di idrogeno presente negli spettri delle WN6 dominate dalle
righe dell'Elio è di difficile determinazione in quanto le righe
spettrali della serie di Balmer dell'idrogeno coincidono
con quelle dell'Elio ionizzato della serie di Brackett,qui anche
per la modesta risoluzione dello spettro.C'è inoltre da
considerare che una piccola parte delle intensità delle righe
dell'idrogeno sono anche dovute al contributo della shell della
nebulosa che circonda la stella.
La composizione reciproca di tali
elementi nella massa della WR 136 è circa l'86,5% di Elio, il
12% di Idrogeno e l'1,5% di Nitrogeno .C'è da dire, a proposito
di quest'ultimo elemento, che le righe più evidenti appartengono
allo ione NIV.Quanto all'Idrogeno, la sua relativa abbondanza
colloca la stella in una posizione intermedia tra le sottoclassi
WNL (presenza di Idrogeno oltre il 20%) e WNE (zero idrogeno),
cosa che costituisce una particolarità tenuto conto che,
conformemente alle teorie sull'evoluzione delle WR , la
transizione tra le due sottoclassi è molto rapida.(Fonte
Hamann e altri; Astronomy and Astrophysics,1994)
The spectrum,
calibrated for the system response, shows, before all, the
abundance of the Helium lines over the visible spectrum,
with some nitrogen.One can see, furthermore, some important H
lines, as H alfa and Beta.Regarding these latter lines, their
presence is quite difficult to determinate because the Hydrogen
Balmer serie lines have very similar wavelenght to the ionized
Helium of Brackett serie and this particularly in the case of
low res spectrum.A little part of Hydrogen lines intensity is
anyway due to the shell of nebula surrounding the star.