INQUINAMENTO LUMINOSO NELLA CITTA' DI ROMA

 

 

 

Scopo del presente breve lavoro è quella di fare una fotografia non esaustiva, ma indicativa, della situazione attuale della illuminazione pubblica a Roma, in direzione del centro città e della zona suburbana immediatamente ad essa vicina.

L'occasione dell'approfondimento è stata data dall'osservazione della cometa Panstarrs e del suo spettro di emissione da una zona periferica (Ponte di Nona) in direzione del centro città, zona di visibilità della cometa.L'oggetto celeste si presentava, all'ora dell'osservazione, sufficientemente alto (ca 15°) in una zona di cielo apparentemente meno illuminata grazie ad una notevole trasparenza del cielo.La camera usata è stata una Canon 550 D non modificata con obiettivo a focale fissa da 50 mm a f 5.0.

 

lo spettro della cometa, che presenta una notevole emissione nella riga del sodio,ripreso anteponendo un reticolo Star Analyser all'obiettivo da 50 mm della camera, appariva come segue, con la zona rosso-arancio corrispondente ai 589 nm della riga del sodio affogata nel chiarore del fondo cielo:

 

 

Anche operando la sottrazione del fondo cielo , oltre alla riga del sodio apparivano molte altre righe non appartenenti allo spettro cometario, incuriosito  ho quindi ripreso con lo stesso setup la zona del centro di Roma sottostante la cometa, ed il risultato è nell'immagine sottoindicata:

 

Può Sembrare un quadro astratto, ma è la situazione dell'illuminazione cittadina come risulta ad un osservatore esterno: predomina nel panorama l'illuminazione al sodio, come quella che segue, estratta a caso da uno dei numerosi spettri:si comprende subito che si tratta di sodio ad alta pressione, la cui emissione copre in pratica tutto lo spettro visibile, escluso un piccolo intervallo tra 5200 e 5350 A.Alcune di tali lampade, pur essendo a norma, sono di tale intensità che riflettono la luce verso l'alto dal suolo o dai fabbricati circostanti.

 

 

 

 

 

 

 In dettaglio, lo spettro delle lampade di illuminazione pubblica presenti a Roma in quasi tutte le zone semiperiferiche è quello che segue, ripreso con altra strumentazione  .

Ora, la luce delle lampade al sodio ad alta pressione si mescola con quella dell'illuminazione ai vapori di mercurio , creando una vero e proprio effetto di senso di saturazione di  quasi tutto lo spettro visibile, come si osserva dall'immagine:

 

 

Di seguito è mostrato l'apporto spettrale dei vari tipi di illuminazione:

 

 

Tipo lampada

Consumo
 (Watt)

Flusso luminoso
 (lm)

Efficienza
(lm/W)

Incandescenza

100

1350

14

Alogena

60

840

14

Mercurio

125

6500

52

Fluorescente

70

6550

94

ad alogenuri

148

13500

91

Sodio Alta Pressione

150

15000

100

Sodio Bassa Pressione

135

22500

167

 

 

Fonte:Ticino stellato.ch

 

Le lampade a vapori di sodio ad alta pressione sono preferite alle ancora più efficienti lampade a vapori di sodio a bassa pressione perchè hanno una migliore resa cromatica, cioè permettono di percepire meglio i colori.

Infatti le lampade al sodio a bassa pressione producono solo una luce giallo-arancione (detta mono-cromatica): non sono idonee ad illuminare strade normali, ma vengono utilizzate dove è necessario aumentare l'acuità visiva, che è la capacità dell'occhio di percepire i dettagli fini di un oggetto, come nelle gallerie.

La tabella permette di confrontare i risparmi conseguibili per un analogo livello di luce prodotta (calcolato sulla base di un costo/kilowattora di 0.15 euro e 4100 ore di accensione all'anno):

Tipo di lampada

Potenza

in Watt

Luce prodotta

In lumen

Costo annuo

in euro

Vapori di mercurio

250

12700

153,75 (100%)

Vapori di sodio ad alta pressione

150

14500

92,25 (60%)

Vapori di sodio a bassa pressione

90

13000

55,35 (36%)

 

 

Da quanto precede risulta come le lampade al sodio a bassa pressione, oltre ad essere più efficienti di quelle ad alta pressione, costano complessivamente anche meno ed hanno un impatto ambientale e sulla luminosità del fondo cielo notevolmente inferiore e  molto più controllabile.Sembra invece che si sia privilegiata la scelta del sodio HPS anche per snodi e percorsi autostradali e cittadini periferici.

 

 

 

 

Nel prospetto che segue sono mostrati i dati del sistema di illuminazione della capitale al 31.12.2011

 

I numeri del sistema illuminotecnico della Capitale  (Fonte ACEA)

 

 

Unità di misura

Dati  al 31/12/2011

 

 

 

Punti Luce complessivi

n.

181.991

- Funzionali

n.

167.821

- Artistici

n.

11.009

- In convenzione

n.

3.161

Lampade

n.

205.952

                   di cui a LED

n.

            3.732

Lunghezza complessiva rete

km

7.509

Potenza totale

MW

38,3

Potenza media per lampada

Watt

186

Flusso luminoso totale

lumen x 1.000

3.057.000

Flusso luminoso medio per lampada

lumen

14.848

Efficienza luminosa media

lumen/Watt

80

 

 

                                                                                       Qualità del Servizio

                                                          (Fonte Agenzia di Roma.it)

Il servizio viene svolto sui circa 1.500 kmq del Comune di Roma, con 5.834 km di strade e oltre 650 monumenti illuminati. La rete di illuminazione pubblica si sviluppa per oltre 7.500 km per un totale di quasi 206mila lampade (182mila punti luce), in media una lampada ogni 15 abitanti e un punto luce ogni 30 metri di strada. Dei punti luce dedicati al servizio, 11mila sono rivolti all’illuminazione artistica. Negli ultimi anni, la sostituzione delle lampade vecchie con quelle nuove a basso consumo ha reso possibile l’aumento dell’efficienza energetica media dell’impianto: rispetto al 2007, il numero di punti luce è aumentato del 14%, mentre l’energia impiegata è aumentata solo del 5,8%. Nello stesso periodo, infatti, la luminosità del singolo punto luce è aumentata in media del 10,5% e la luminosità generata per MWh impiegato è aumentata del 19%.

 

 

Come risulta dal suo sito web Acea, in accordo con il Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione urbana di Roma Capitale, sta attuando un rilevante piano di investimenti per ammodernare e potenziare la rete cittadina e, in linea con le principali norme di riferimento - D.Lgs 285/92 (nuovo Codice della strada), L. 10/91 (Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale), Legge Reg. Lazio 23/2000 (Norme per la riduzione e per la prevenzione dell’inquinamento luminoso), applica soluzioni sempre più efficienti come, ad esempio, la tecnologia LED per le luci stradali. 

Sebbene, tuttavia la tecnologia in discorso assicuri bassi consumi,a parte perplessità sollevate sulla loro efficienza sugli impianti di illuminazione stradale, dal punto di vista delle conseguenze sul cielo le cose non cambierebbero molto, data l'emissione a tutto spettro visibile delle luci LED con una temperatura colore che sia gradevole all'occhio umano, in quanto tale gradevolezza è connessa all'emissione continua lungo tutto il visibile.

 

 

 

 


 


 

 
In conclusione di questa breve esposizione sugli effetti dei vari tipi di lampade sulla luminosità del fondo cielo, riterrei utile privilegiare al massimo, ove possibile, le lampade al sodio a bassa pressione, specie per l’illuminazione stradale periferica.Non è raro trovare infatti casi (e ne posso riferire alcuni) in cui la luminosità eccessiva delle lampade ad alta pressione è controproducente ed arriva al punto di abbagliare l’automobilista, anziché aiutarlo a scorgere eventuali ostacoli.
Una seconda alternativa potrebbe essere lo spegnimento orario e/o, ove possibile tecnicamente, la riduzione oraria della potenza delle sorgenti illuminanti.

La presente relazione è stata svolta al convegno sull'IL a Roma svoltosi il 30 marzo 2013 presso la sede del Gruppo Astrofili Hipparcos