HIRSS
(High Resolution Solar Spectroscope)
Uno spettroscopio solare ad alta risoluzione compatto
Mi sembra già di sentire gli appassionati che visitano questo mio sito dire: ma come, un altro?.In realtà, a parte la questione che costruire spettroscopi mi diverte, tutti gli strumenti da me autocostruiti sinora hanno una loro specifica funzione: CLAUS quella di spettroscopio stellare a media risoluzione, COGOS quella di spettroscopio solare a bassa - media risoluzione, e il mio monocromatore adattato a spettroscopio un po’ quella di Jolly, essendo costruito esclusivamente per l’ordine 1, mentre gli altri due lo sono per l’ordine 2, che garantisce una maggiore dispersione al prezzo di una quantità di luce minore e del problema, con alcuni reticoli, della sovrapposizione degli ordini.
It seems to me to hear the amateur astronomers visiting this website saying “ what? another ?”But it’s very amusing for me to build spectroscopes, so, every of them has a specific function: CLAUS that of medium resolution stellar spectroscope, COGOS that of low-medium res solar spectroscope, and the Farrand monochromator a kind of jolly, being built exclusively for 1st order, while the others for the second, giving more dispersion at the cost of a lower image illumination, and sometimes, of orders overlapping.
Fare uno spettroscopio ad alta risoluzione dopo averne già costruiti tre o più potrebbe sembrare banale,ma non lo è : passare da strumenti ad media risoluzione (max 0,2 a/pixel) ad uno da 0.04-0,02 A/pixel comporta la soluzione di una serie di problemi, e, primi tra tutti, un sistema di movimentazione efficiente del reticolo che permetta di inquadrare con precisione nel campo della camera le righe di interesse.L’importanza di tale sistema è fondamentale: le manopole a molla da me usate con successo nelle basse risoluzioni e con minor successo, ma utilmente, nelle medie, ora non bastano più: a 0,04 A/pixel dopo aver mosso la manopola per il centraggio ci si accorge che l’immagine continua a scorrere sullo schermo del PC con inesorabile precisione, con un non voluto effetto moviola dovuto all’inerzia del sistema ed all’ingrandimento elevato, guardare è già difficile, fare riprese diventa impossibile.Un tale sistema presuppone, per garantire la continuità e la precisione del movimento un meccanismo ruota dentata – vite senza fine con un gruppo riduttore, e quindi una meccanica complessa : né si possono, date le dimensioni, applicare parti di montature equatoriali, ma occorre farsele fare ad hoc, a meno chè non si trovi, come è capitato a me, qualcosa di già pronto sul mercato del surplus, da adattare semplicemente.
To make a high resolution spectroscope might seem an unuseful exercise, but it isn't: to pass from low- medium resolution spectroscope to some capable of a 0,04-0,02 A/ Pixel or better mean to solve a number of problems, first of all, an efficient grating movement device, in order to aim with due precision the lines to be studied.The simple spring knobs I used with previous low- medium resolution instruments will no longer be enough to center the lines of interest.It's now necessary a micrometric mechanical device, possibly a worm and gear couple.
Un secondo aspetto problematico riguarda la collimazione delle ottiche impiegate e dei relativi rinvii, dato che con focali tra 700 mm ed il metro spostamenti minimi dell’asse ottico del sistema non sono più perdonati.
The second problem is the collimation of optics and of the three 90° mirrors , hard to obtain with 800/900 mm FL.
Il terzo aspetto, forse quello più importante, è connesso alla domanda: perché uno spettroscopio solare più potente? Forse per vedere le righe più grandi o più distinte? Certamente no: l’esigenza di un tale strumento discende da una sola necessità: quella di vedere in dettaglio non soltanto lo spettro della luce solare,ma anche quello del sole, ossia del disco solare.Per disco solare si intendono qui tutti quei fenomeni che avvengono nella fotosfera o nella cromosfera (macchie, flares, proturberanze, etc) e che presentano delle tracce spettrali dissimili dal resto del continuum.Famoso è il cd. “effetto Zeeman” in base al quale alcune righe spettrali vengono rinforzate (o indebolite) in presenza dei forti campi magnetici delle regioni attive.Occorre, per tale compito, che alla fenditura arrivi l’immagine solare ingrandita al punto da non costituire un insieme indistinto (almeno 20/25 mm), ed a fuoco. Per la prima condizione è sufficiente disporre di una focale di 2000/2700 mm, anche se fornita da amplificatori (barlow, duplicatori di focale, etc), per la seconda, meno banale di quel che sembri, occorre che tale immagine risulti a fuoco sulla fenditura, con due conseguenze: 1- questa deve essere costruita interamente in metallo per non farla andare …a fuoco nel vero senso della parola, e, 2 – occorre che il sistema di focheggiatura del telescopio consenta una escursione sufficiente, dato che la distanza tra la parte posteriore del tubo e la fenditura può essere anche di parecchi centimetri, e comunque non meno di 25 / 30, per i rinvii dovuti all’accoppiamento fisico telescopio – collimatore dello spettroscopio, in genere posti l’uno a fianco all’altro per ridurre al massimo la lunghezza dello strumento.
The third aspect, may be the most important, is connected to the question: why a more powerful solar spectroscope? perhaps to see the lines wider? obviously not: the need of such an istrument come from the will to observe not only the solar light spectra, but that of solar disk too.I mean the spectra of sunspots, flares,prominences and all other features of the sun,and, if the resolution of the system is adequate, the observation of so called "Zeeman effect", the dimming or duplication of some lines ( in great part iron lines, but not only) in intense magnetic fields as those of the active regions.To do the job it is necessary that a focused solar image wide enough is projected onto the entrance slit.It's a good choice a 25 mm image coming from a 2700 mm FL, that may be obtained by barlow lens or tele converter lens.The slit is to be obviously made of metal components, to avoid its burning.
A proposito delle fenditure, ecco apparire il quarto aspetto problematico: quali usare? e quale distanza tra le lame scegliere, posto di non possederne una regolabile.Tale aspetto è forse il più importante di tutti , per la spettroscopia ad alta risoluzione.Da sempre devo riconoscere di essere stato un fautore delle fenditure rimediate con lame di rasoio, di taglierini, etc: ebbene, dopo alcune sperimentazioni effettuate nel campo dell’alta risoluzione posso preavvertire gli appassionati che le lame di rasoio qui non funzionano, e lo stesso dicasi per quelle di taglierini e, più in generale, di tutte quelle lame lavorate su entrambe le facce.Ciò in quanto la luce che si riflette sulla parte inclinata delle lame si introduce nell’apertura della fenditura creando riflessioni multiple (vere e proprie duplicazioni delle righe).Occorrono quindi , se si vogliono usare prodotti di facile reperimento, lame lavorate su di una sola faccia come quelle dei temperamatite.Da una prova fatta dal sottoscritto con quattro fenditure, tra le quali due ottenute da lame di acciaio di taglierini, una professionale estratta da un monocromatore, ed una fatta in casa con lame di temperamatite, quest’ultima è risultata la migliore, dando immagini incise e soddisfacenti.Per quanto riguarda la distanza tra le lame, risulta ottimale una compresa tra 1/15 ed 1/20 di mm, che poi è minor distanza ottenibile tra le lame di fenditure autocostruite, sia per la non perfetta lavorazione dei componenti, sia per la difficoltà di distanziare opportunamente le lame stesse manualmente, senza un dispositivo meccanico: per ottenere una distanziatura uniforme le lame sono state incollate con biadesivo sul supporto infrapponendo tra di esse un pezzo di carta d’alluminio per la conservazione degli alimenti, il cui spessore è all’incirca 1/20 mm.Certo la scelta migliore sarebbe una fenditura regolabile, ma quelle disponibili sul mercato professionale sono ingombranti e costose, e l'autocostruzione è difficile senza disporre di una officina meccanica.L'americana Surplushed dispone di alcune discrete fenditure regolabili al prezzo accessibile di 15 $.Per assicurare una minore sensibilità ai riflessi, alla base della fenditura è stato aggiunto un diaframma regolabile, ma può essere ugualmente usato un diaframma fisso in cartone di diametro grossomodo uguale a quello della fenditura posto ad 2/3 cm dalla stessa.(Vd. Fig A e B)
About slits, the use of simple kind of slits is the fourth problem: what are to be used? the most used by amateurs are slits made by razor blades, and those made by cutter blades, but the slit made by blades worked onto both the sides , with a V shape of the edge, don't work properly in high resolution observations, due to multiple reflections that often cause a duplication of the lines.In my opinion and experience, the slits built by two pencil sharpener blades are very good, and probably the best we can obtain the simplest and cheapiest way on the market: the images shown here below have been shot by this kind of self made slit.The blades are to be mounted parallel to each other, on the same support, separated by about 1/15 - 1/20 mm with the plane side of the edge toward the sun.The support might be a rigid baseplate formed by an aluminium disk with a rectangular hole in its center large a little more than the slit opening, say, 1- 2 mm in opening direction, and a little less in the other.The blades may be glued or fixed on this support with two screws, putting among them a foil of aluminium paper (the one used for food) that has usually a thickness of 1/15 - 1/20 mm, in order to obtain an uniform separation of the blades.Surely, the best choice should be an adjustable slit but these devices are very expensives and very difficult to build without the aid of proper mechanical hardware.The american Surplushed sells a very cheap adjustable slit for about $ 15.To avoid straylight ,I've inserted an adjustable diapragm in the slit's attachment , but it is possible to insert a fixed one , of about the slit's diameter, set at 2/3 cm from this.(See Fig . A & B)
Al mio nuovo spettroscopio, come ai precedenti, è stato attribuito un nome: HIRSS, acronimo di HIgh Resolution Solar Spectroscope: la sua filosofia è stata anche quella di prevedere, in un futuro spero non troppo lontano, il suo utilizzo come spettroelioscopio. Nelle Fig 1, 2,2 bis, 3, 3 bis e 4 è mostrato lo strumento: nella Fig. 1 dal lato del collimatore, nella Fig 2 dal lato del cannocchiale della camera, e nella Fig 2 bis il solo spettroscopio, collimatore e cannocchiale senza il telescopio che invia la luce solare alla fenditura.
My new spectroscope was named Hirss, as HIgh Resolution Solar Spectroscope, and its philosophy is to plan, I hope in a not far future, its use as spectrohelioscope, the instrument capable to image sun surface in a given wavelenght.In the fig 1 , 2,2 bis,3, 3 bis and 4 is shown the instrument .In Fig. 1 from the point of sight of collimator, in Fig. 2 from that of camera scope, in Fig 2 bis the spectroscope only without the telescope.
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 2 bis
Fig 3 Bis
Ma passiamo ai dettagli: innanzitutto il reticolo, ricavato insieme al box in pvc, quello utilizzato per il mio primo spettroscopio a lente cilindrica, quello ante-Claus, per intenderci, reticolo Edmund “ruled” replica da 30 mm di lato e 1200 l/mm, blazed per 5000 A nell’ordine 1.Tale reticolo è eccellente in rapporto al prezzo, anche se non ideale, come si è detto, per l’ordine 2, per il quale andrebbero meglio quelli blazed per 7500 -10000 A.Come sistema di movimentazione del reticolo ho utilizzato una scatola con una coppia ruota dentata – vite senza fine ed alcuni ingranaggi di riduzione che è appena sufficiente per le riprese CCD.
Come collimatore è stato usato un vecchio ma ottimo rifrattorino giapponese 50/800, posto su una coppia di anelli con viti di regolazione a 120°.Il diametro di questo è infatti sufficiente a coprire la diagonale del reticolo senza vignettatura.
Per contenere al massimo l’ingombro , era inoltre imperativo “piegare” il fascio ottico collimato in uscita dal reticolo, cosa che è stata realizzata con un deviatore Meade a 90° da 50,8 mm.Tale soluzione, anche se pratica e di (quasi) immediata realizzazione(Fig.3) non è stata ottimale, in quanto dalle prove effettuate mi è apparsa la necessità di disporre di uno specchio con un sistema di regolazione con tre viti a 120°.Comunque, questo sistema, anche se provvisorio, funziona.
Passing to details, the PVC box and the grating inside it were the same I used for my first cylinder lens spectroscope, that "ante CLAUS", I mean, and is an Edmund replica ruled grating 30 x 30 mm blazed for 500 Nm, 1200 g/mm.This is a very good grating, as I said before, though I think that for order 2 the best choice should be the 750/1000 Nm blazed gratings.The grating moves on its own axe by a worm and gear device taken off from a surplus monocromator.As collimator I used a vintage but very good 50/800 japanese refractor put inside a couple of ring with 120°screws .The diameter of this is enough to cover the grating diagonal without vignetting.
To reduce, anyway, the dimensions and the weight of the instrument, it was necessary to fold the collimated diffracted light coming out from the grating: this was realized by a 50,8 mm Meade mirror star diagonal, a simple way to do the job, but not the best, for it should be far better a mirror put on a 120° screws cell for fine regulation of the optical layout.
Fig.3
Come ottica della camera ho utilizzato un discreto rifrattore cinese 60/900, che ha una focale sufficiente per ottenere una buona risoluzione spettrale con una webcam o camera CCD.
As camera optics, I used a 60/900 chinese refractor, whose focal lenght is enough to get a good spectral resolution on a webcam or CCD camera.
Il Telescopio , ovvero lo strumento il cui compito è di inviare l’immagine del sole alla fenditura, è stata la scelta più sofferta: non disponevo, infatti, che di strumenti compatti con focale di 700 mm, i quali creavano diversi problemi: 1- l’immagine solare fornita era troppo piccola e 2- l’escursione di messa a fuoco non era sufficiente, 3- la messa a fuoco stessa era in genere esile, con conseguenze fortemente negative sull’allineamento del sistema.
Ho allora utilizzato un rifrattore giapponese Konus Royal, di una serie molto buona in commercio alcuni anni fa, che non ebbe molta fortuna : tale strumento, oltre ad avere una buona ottica ha una meccanica di tutto rispetto, con una messa a fuoco che rivaleggia, quanto a robustezza, con quelle di strumenti più blasonati.Nella prima versione dello strumento, mostrata sopra, utilizzai tale setup: la focale era tuttavia insufficiente per risolvere dettagli del sole, in quanto la relativa immagine misura circa 7 mm.Ho deciso quindi di porre al fuoco del rifrattore, un duplicatore di focale 2x Seimar che, oltre a permettere l' estrazione del fuoco necessaria per focheggiare sulla fenditura, mi dava un’amplificazione di circa 4 X, con circa 2800 mm di focale che forniscono un ‘immagine solare di 25 mm sulla fenditura stessa. Come ciliegina sulla torta ho messo un piccolo flip mirror commerciale dopo il duplicatore, per darmi la possibilità di osservare con una certa precisione la zona del sole il cui spettro veniva ripreso (Fig.4), ovviamente dopo aver messo davanti all’obiettivo un filtro in astrosolar a tutta apertura, da togliere successivamente all’atto dell’esame dello spettro.Tale operazione va fatta con la massima attenzione, senza distrazioni, per evitare di osservare senza filtro con gravi danni per l’occhio.Inoltre, l’immagine fornita dal flip mirror va necessariamente collimata con quella in uscita dal telescopio, sulla fenditura: è indispensabile a tal fine un oculare con reticolo mobile, da regolare in modo da ottenere la stessa posizione dell’immagine solare nell’oculare e sulla fenditura stessa proprio per ottenere un centraggio ottimale dell’immagine del sole su quest’ultima il rifrattore Konus è stato posto su un sistema di regolazione micrometrica.Il punto debole nell'utilizzo del sistema, altrimenti veramente compatto ed efficiente, come spettroelioscopio, è l'utilizzo di due deviatori a 90° per piegare il fascio ottico in uscita dal telescopio per indirizzarlo sulla fenditura.Tale sistema, anche se di facile realizzazione, pone tuttavia problemi per l'esatta collimazione dell'immagine solare sulla fenditura.E' bene precisare che tale ulteriore strumento è necessario solo per un uso molto evoluto dello spettroscopio: chi non possedesse un tale ulteriore strumento può ugualmente effettuare interessantissime osservazioni in alta risoluzione con i soli due cannocchiali principali,(Fig.2 bis) come mostrato qui di seguito.
The telescope, say the instrument whose function is to send a focused sun image onto the slit, was a difficult choice, for I own several good small refractors, but all with focal lenghts varying from 300 to 700, and all with unuseful, light rack and pinion focuser, that surely will be folded also under a modest weight.I choose then to use an old but very good, both for optics and mechanics, 60/700 japanese refractor,marked Konus Royal, whose focuser is strong enough to carry an additional weight.This refractor, originally used to guide a 127/1270 Konus Royal Schmidt - Cassegrain, has a massive micrometric head:the head and refractor were put at the very centre of the piece of plywood carrying the other two instruments, the collimator and the camera scope, in order to obtain a compact assembly.The focal lenght was, anyway, too short to resolve solar features,with a solar image of only about 7/8 mm.I decided then to put at the back of the refractor a 2X Seimar teleconverter lens that let the focus plane reach the slit, assuring in the meantime an amplification factor of 4X, with a solar image of about 25 mm.Furthermore, to aim at the point of solar disk to be observed, I put, at the back of teleconverter, a small flip mirror.The idea was to insert a mylar or astrosolar solar filter at the scope objective, aim the feature of interest, take off the filter,lift the mirror and let the light reach the entrance slit.CAUTION : this operation is to be done carefully : to observe the sun without filters might be very hazardous for your eyes.It'useful a setup with an adjustable crosshair eyepiece in order to get the exact collimation among the point observed an that falling on the slit.Another problem of the system is the use of two star diagonal to obtain a folded optical path from the telescope to the slit.I'll, in the next future, probably upgrade this system with another with almost one of the two 45° mirrors on an adjustable cell.It's useful to note that the implementation of such last refractor is necessary only in the case of particular scientific use of the spectroscope (Spectrohelioscope, observation of Zeeman lines and so on).One can do very interesting observations, as shown hereunder, with the two refractors only the collimator and the camera scope (Fig. 2 Bis).
Fig 4
Le prime immagini di prova, effettuate utilizzando lo strumento in modalità spettroscopio tradizionale (ossia senza utilizzare il telescopio per ottenere un’immagine solare sulla fenditura) sono state contrassegnate da alti e bassi: momenti di esaltazione alternati a momenti di sconforto, tanti erano i problemi innescati non tanto dalla complessità della costruzione, quanto dalla voluta necessità di concentrarla in qualcosa di portatile, di più fruibile delle eccellenti, ma, date le dimensioni, statiche realizzazioni di altri amatori, a simile livello di risoluzione.In effetti il risultato è stato raggiunto in quanto il tutto è lungo circa 90 cm e pesa non più di 6 Kg.Volendo lo strumento è quindi perfettamente trasportabile per dimostrazioni, star parties, etc.
First imaging tries, done with the instrument in spectroscope mode only, have been signed by various feelings: moments of joy and moments of despair: one of the most critical aspects was surely the alignment of the collimator with the camera scope through the 50,8 star diagonal .For this, I strongly recommend to those amateur interested in such a realization to use adjustable mirrors only to fold the light path and, furthermore, to make every possible component in the light path adjustable and tunable: the more the tuning, the better the spectral image will be centered in the eyepiece and on the camera's chip.
Uno degli aspetti più critici è stato senz’altro l’allineamento del cannocchiale della camera col deviatore a 90 ° Meade che piega l’immagine diffratta in uscita dal reticolo e quello dell’immagine solare in uscita dal telescopio, da inviare alla fenditura: quest’ultima, in particolare, mi ha fatto sudare le classiche sette camicie, dato che , usando due deviatori a 90° accoppiati, basta il minimo spostamento di uno di essi per perdere l’immagine spettrale: del resto questo è l’inevitabile scotto da pagare per la portatilità dello strumento.Anche qui sarebbe indispensabile un supporto di uno degli specchi con viti di regolazione a 120° .In ogni caso, il mio consiglio è di rendere registrabili il maggior numero possibile di componenti (ad es. gli specchi di rinvio, i tubi ottici e l'asse del reticolo) : si eviteranno problemi di scollimazione e l'immagine sarà di migliore qualità.
Ma quello che all’inizio mi ha lasciato perplesso è stata la duplicazione di alcune righe dello spettro, della quale non riuscivo a comprendere l’origine e dovuta, invece, all’accumulo di due semplici errori: una non perfetta focheggiatura della fenditura sul collimatore (la distanza della stessa dall’obiettivo del collimatore alla quale si ottiene la massima nitidezza) e l’uso , come detto in precedenza, di una fenditura ottenuta con lame di taglierino.Per ovviare al primo inconveniente ho effettuato una serie di prove di ripresa, variando opportunamente solo la distanza di messa a fuoco obiettivo collimatore – fenditura senza toccare la messa a fuoco dell’obiettivo da osservazione, sino a che l’immagine delle righe si presentava la migliore possibile.Per il secondo problema , ho semplicemente cambiato la fenditura con una ricavata, come detto, da due lame di temperamatite.
In some first images I got strange features with a duplication of strongest lines: this was due, as I realized after a while, to the imperfect focus of collimator lens onto the slit and to the V edged shape of the slit blades, as I said before.Once fixed the problem, with a pencil - sharpener slit, I got the following image of Mg triplet and Sodium doublet (Fig 5 & 7) at the resolution, by a Vesta camera 1 x1 binning, of 0,04 A/Pixel.
Una volta fatto ciò, l’immagine di prova (il solito tripletto del Magnesio) si presentava molto ben incisa , e con una notevole risoluzione, con una webcam Philips Vesta in binning 1:1, di circa 0.04 A/ Pixel. (Fig. 5)
HIRSS è comunque un progetto interessante perchè consente alte risoluzioni (immaginate una barlow 2 o 3 X applicata al collimatore ed all'obiettivo della camera, o solo a quest'ultimo) ed è nel contempo ancora uno strumento portatile , pesando circa 7 Kg ed essendo lungo ca. 1 mt.Presenta inoltre una modularità che permette di cambiare il telescopio senza stravolgere la filosofia del sistema, a patto di non usare strumenti ingombranti.Permette, infine, di applicare, volendo, il solo spettroscopio al fuoco di un grande telescopio rifrattore, concependo opportuni rinvii del fascio ottico, nel caso si disponga di un simile strumento e di una postazione fissa.
Anyway, HIRSS is an interesting project, as it perform high or very high resolutions (imagine a 2 x or 3 x barlow lens applied at the collimator or camera objective) and is a portable system, with a weight of only 7 Kg and a leght of about 1 meter.It shows, furthermore, a modularity that makes possible to change the main telescope without changing the system's philosophy.It may also be applied, as stand alone spectroscope, in piggy back on a big refractor , conceiving a specific system to fold the optical path.
Fig 5
In profondità nei componenti del sole e delle stelle
Deep in the sun and other star's components
La fig. 6 mostra l’aspetto della zona del tripletto del Magnesio alle varie risoluzioni, le prime con COGOS, l’ultima con HIRSS.
Fig 6 shows the Mg triplet zone aspect at various resolution levels, first by COGOS and after by HIRSS
Fig 6
E’ , a tale proposito, immediata la visualizzazione dell’importanza dell’alta risoluzione, di come questa permetta di penetrare sempre più a fondo nella composizione chimico – fisica del sole, individuando e distinguendo le linee in assorbimento prima sovrapposte o comunque non distinguibili., tantè che per l’individuazione dei relativi elementi occorre necessariamente far riferimento all’atlante di Moore al link : ftp://ftp.noao.edu/fts/linelist/Moore . l'atlante in questione riporta le righe degli elementi con risoluzione professionale ed anche, cosa non trascurabile, le righe di assorbimento dell'H2O atmosferico.Notare il caso delle linee del nickel e del ferro a 5168,6 e 5168,9 A, separate quindi da soli 0,3 A, nettamente separate con HIRSS, ma non con l' altro strumento a risoluzioni inferiori.Ancora più evidente il caso delle linee del titanio e del calcio, separate da soli 0,15 A circa,(la cifra in figura è arrotondata) difficilmente risolte persino con HIRSS a 0,048 A/pixel.Anche un atlante professionale come il Moore difficilmente riporta, per elementi e linee diverse, risoluzioni superiori a 0,1 A.
It's easy to understand the necessity of high resolution spectroscopes to go deep and deeper into the sun and other stars chemical and physical composition, screening lines not visible before, but now fo their proper identification it's useful a professional spectral atlas,the Moore atlas, to be found at the link ftp://ftp.noao.edu/fts/linelist/Moore
Nell'immagine successiva (Fig 7) riporto la zona spettrale centrata sul doppietto del sodio.Il cambiamento della visualizzazione delle righe rispetto alle riprese a bassa risoluzione è drammatico:nelle prime sono visibili i componenti principali del doppietto D1 e D2.Qui sono invece osservabili un numero notevole di righe all'interno del doppietto, alcune delle quali dell' H2O atmosferico.Si nota nettamente lo sdoppiamento della riga del sodio a 5889 A e quella dell' H2O Atm (separate da soli 0,22 A) che a risoluzioni più basse sembrano un'unica riga.
In the next image is shown the spectral zone of sodium doublet, where the improvement of line's visibility is dramatic: one can easily see the core of sodium line at 5889, 97 and the one of ATM H20 at 5889,75, separated by only 0,22 A.
Fig. 7
Le immagini mostrate sono state ottenute, ripeto, semplicemente puntando lo spettroscopio in direzione del sole, e quindi i relativi spettrogrammi riguardano, è il caso di precisarlo, la luce solare come filtrata dall'atmosfera terrestre e non l'immagine del sole.Alcune immagini di prova, effettuate il 24 e 27 agosto 2005 proiettando sulla fenditura l'immagine solare sono quella che seguono (Fig.8e 9), che riportano la zona della riga Ha dell'idrogeno a 6562,80 e la zona spettrale del vapore acqueo atmosferico,spesso utile per la calibrazione degli spettri . Notare le generose dimensioni della riga dell'Idrogeno (ca 25 pixel), che depongono a favore di un uso dello strumento per spettroeliogrammi di immagini solari in Ha, notare, altresì, a lato della riga, le linee a 6560,55 A ed a 6564,20 A ,entrambe dell'ATM H2O, che vengono spesso usate per la misurazione dello spostamento doppler delle proturberanze o dei filamenti.Ulteriori osservazioni saranno presto effettuate con HIRSS ed i risultati riportati su questa pagina.
The images shown before have been obtained, I repeat, with the simple spectroscope, aiming at the solar light, and not yet using the instrument in the spectrohelioscope mode.The only images taken by HIRSS in solar image projection till now are the following, on August, 24,and 27, 2005, of Ha line at 6562,80 and atmospheric water vapour (Telluric lines). Note the generous dimensions of Ha line (25 pixels) and note the spectral lines at 6560,55 A and 6564,20 A, used to measure the Doppler shift of prominences or filament. Further observations and improvements will be soon reported in this website.
Fig.9